RICCARDO BRUNI
Cronaca

’Costellazioni’ al Santa Maria: "Occasione unica per tante opere"

Il curatore Quattrocchi: "Collezioni conservate nei depositi, ripercorrono mezzo secolo di arte italiana"

Il professor Luca Quattrocchi alla mostra ’Costellazioni’

Il professor Luca Quattrocchi alla mostra ’Costellazioni’

È stata prorogata fino alla fine di marzo la mostra ‘Costellazioni: arte italiana 1915 – 1960’, allestita al VI livello, Palazzo Squarcialupi, del Santa Maria della Scala. Un’occasione imperdibile per ammirare le centoventi opere, tra sculture e pitture, realizzate da grandi artisti come Andreotti, Carrà, Sironi, Donghi, De Pisis, Severini, Morandi, Guttuso, Afro, Scialoja, Turcato, Burri. Il curatore è il professor Luca Quattrocchi, che insegna Storia dell’arte contemporanea all’Università di Siena e ha coinvolto nell’iniziativa diciotto tra studenti, specializzandi e dottorandi. "La mostra – spiega – ripercorre per intero la vicenda dell’arte italiana, in questo mezzo secolo complicato. Le opere provengono da due collezioni private. La prima è quella del Monte dei Paschi, nella quale si riunisce il patrimonio storico, legato al ruolo che da sempre l’istituto ha ricoperto nel sostegno all’arte senese, a un nucleo più recente, che si è aggiunto nel 2009, quando è stata acquisita la collezione della Banca Toscana, che aveva un profilo diverso, molto più recente, avviata negli anni Settanta per acquisire opere di artisti italiani. Opere che oggi sarebbe impossibile acquisire per la loro importanza e il valore economico".

"L’altra collezione – prosegue il curatore – è quella privata di Cesare Brandi, che ha ancora un configurazione diversa, perché comprende opere di artisti che hanno avuto rapporti personali con Brandi e di cui Brandi ha scritto. Si tratta per lo più di doni. Questa collezione, che si trovava a Villa Brandi, è in genere custodita nei depositi della Pinacoteca, mentre quella del Monte dei Paschi si trova nei caveau della banca. Per cui, questa mostra è davvero un’occasione imperdibile per ammirare queste opere".

Il filo conduttore dell’esposizione è racchiuso nel senso stesso del titolo. "Abbiamo scelto ‘Costellazioni’ – spiega Quattrocchi – perché la mostra mette in relazione la scena e le produzioni dei grandi centri, le stelle fisse, con quello che è avvenuto nei centri minori, le altre stelle, apparentemente più piccole. Un rapporto che non è mai stato di semplice derivazione, ma piuttosto di uno scambio fertile. È proprio quanto avvenuto in un contesto come quello senese, particolarmente vivace e creativo, come questa mostra testimonia".