Corsa alla Procura di Torino, il caso al Tar

Si discute domani il ricorso presentato dal procuratore di Siena Vitello contro la decisione del Csm. Il pronunciamento solo fra un mese

Il procuratore Salvatore Vitello

Il procuratore Salvatore Vitello

Siena, 12 gennaio 2021 - Si discuterà domani al Tar del Lazio il ricorso presentato quasi un anno fa dal procuratore della repubblica di Siena Salvatore Vitello contro la decisione del Consiglio superiore della magistratura che aveva nominato Anna Maria Loreto alla guida dell’Ufficio torinese. Prima donna a ricoprire tale incarico. «L’ho depositato – aveva dichiarato a La Nazione nel febbraio scorso Vitello – poiché ritengo di avere i titoli per quel posto e, di conseguenza, era mio diritto farli valere nelle sedi apposite. Attendo con massima serenità la decisione. E continuo a lavorare come ho sempre fatto».  Così è stato in questi 11 mesi. Adesso sulla nomina dovrà pronunciarsi il tribunale amministrativo del Lazio. Come si ricorderà, nella corsa per la guida della procura torinese – ufficio retto da Armando Spataro e dopo il suo pensionamento rimasto vacante per oltre un anno, affidato al vice Paolo Borgna – i due nomi in lizza per la prestigiosa sede erano rimasti quelli di Salvatore Vitello e di Anna Maria Loreto. All’inizio il procuratore di Siena aveva conquistato la maggioranza dei voti, sbaragliando la concorrenza, ma successivamente il plenum del Consiglio superiore della Magistratura aveva ribaltato la decisione. E a metà dicembre 2019, con 12 voti contro 7, Loreto era stata nominata alla guida dell’ufficio piemontese.

«L’udienza si terrà da remoto – spiega l’avvocato Giuseppe Impiduglia che insieme al collega Girolamo Rubino assiste Vitello al Tar –; si tratta di un processo prevalentemente sulle carte. Sono state presentate le memorie dalle parti e sulla base di questo il tribunale adotterà la sentenza. Si tratta soprattutto di una questione di diritto, nel senso del valore da attribuire ad alcuni requisiti e criteri». 

La notizia della ‘battaglia’ al Tar ha ieri subito fatto il giro di Palazzo di giustizia dove fra ottobre e dicembre c’è già stato un valzer di giudici e altri seguiranno nei prossimi mesi. Ma la sentenza sul caso Vitello–Loreto non arriverà domani. Servirà circa un mese. Nonostante la decisione abbia poi efficacia immediata è comunque appellabile al Consiglio di Stato.