
Nicolas Matias del Rio, il corriere argentino di 40 anni, residente ad Abbadia San Salvatore, ucciso e ritrovato in fondo ad un pozzo in una villa a Case Sallustri l 25 giugno dello scorso anno
A processo per omicidio volontario. Ieri sono stati rinviati a giudizio dal gup Giuseppe Coniglio, dopo una rapida discussione, i tre uomini accusati di aver ucciso Nicolas Matias del Rio, il corriere argentino di 40 anni, residente ad Abbadia San Salvatore, ucciso e ritrovato in fondo ad un pozzo in una villa a Case Sallustri il 25 giugno dello scorso anno. Si tratta di Emre Kaja, turco di 29 anni (difeso dall’avvocato Romano Lombardi), Klodjan Gjoni, albanese di 34 anni e Ozgur Bozgurt, 45 anni, altro turco, entrambi difesi dagli avvocati Alessio Bianchini e Riccardo Lottini. La prima udienza si celebrerà in Corte d’assise il 9 di luglio: il presidente della Corte sarà i Sergio Compagnucci (Agnieszka Karpinska a latere). Ci saranno anche sei giudici popolari.
Gli avvocati difensori, all’inizio dell’udienza di ieri hanno chiesto che i tre imputati venissero giudicati con il rito abbreviato. Richiesta dichiarata inammissibile (anche la Procura si è opposta) perché non è possibile giudicare con l’Abbreviato un reato che prevede la pena dell’ergastolo. Si trattava comunque di un passaggio obbligato in vista del processo in caso non dovessero essere riconosciuti dalla Corte i presupposti per le aggravanti. Le accuse nei confronti dei tre imputati sono rapina, incendio doloso, omicidio e occultamento di cadavere. Nicolas Del Rio, che lavorava con un furgone, scomparve il 22 maggio del 2024: le indagini partirono dopo la denuncia da parte del padre.
Secondo la ricostruzione fatta in sede di indagine, pare che Gjoni avesse attirato Del Rio in un’imboscata con Bozgurt e Kaja. In una piazzola a Santa Fiora, Del Rio venne prima rapinato delle borse di Gucci che trasportava, rapito e portato a Case Sallustri dove vieneprima nascosto in soffitta e poi ucciso. Da quello che è stato ricostruito dai carabinieri, il corriere fu prima soffocato con un sacco di stoffa e poi con un sacchetto di plastica. Il suo corpo poi avvolto in un lenzuolo e gettato nel pozzo della villa. Grazie a una serie di video e alcune intercettazioni, gli inquirenti coordinati dai pm Lazzarini e De Marco, concentrano le loro attenzioni su Gjoni, Bozgurt e Kaja. Furono arrestati dopo il rinvenimento del cadavere.
Matteo Alfieri