PINO DI BLASIO
Cronaca

Trovati 17 anticorpi che uccidono il virus

I primi successi della ricerca Fondazione Tls-Spallanzani. Le anticipazioni di Rappuoli, le speranze della ’senior scientist’ Claudia Sala

L'équipe

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Siena, 14 maggio 2020 - «Stiamo andando al di là delle più rosee prospettive. In questi 80 giorni dal 24 febbraio, il giorno in cui il team di ricerca sull’antibiotico resistenza coordinato da Rino Rappuoli, ha capito che ci potevano essere applicazioni anche nella cura contro il coronavirus, abbiamo fatto tanti passi avanti. E il team di venti ricercatori ha individuato 17 anticorpi monoclonali, che hanno dimostrato una grande efficacia nel distruggere il Sars-Cov-2 in vitro". Difficile arginare l’entusiasmo di Fabrizio Landi, presidente della Fondazione Tls, che si aggancia alle dichiarazioni di Rappuoli sulle scoperte del Mad Lab, il laboratorio sulla ricerca degli anticorpi all’interno della Fondazione. "I 17 anticorpi stanno per essere clonati - spiega Claudia Sala, senior scientist del Mad Lab - ed espressi in laboratorio in modo da poterne disporre di una quantità maggiore per saggi che confermino la loro attività biologica contro il coronavirus. Questa ulteriore fase di controlli e selezione potrebbe durare circa 3 settimane".

Ne servono altri di anticorpi per selezionare quelli più efficaci contro il virus. Il plasma arriva dallo Spallanzani e anche dal policlinico senese, da Roma hanno inviato anche ceppi di coronavirus, che vengono "aggrediti" in sicurezza nei laboratori di Tls. Tra qualche settimana si chiuderà la selezione degli anticorpi per avere uno o più candidati da proporre per i test clinici sull’uomo in modo da testarne sicurezza ed efficacia. "Prevediamo che questo flusso, che precede la fase dei test - precisa Claudia Sala – possa durare nella migliore delle ipotesi circa 6 mesi e comporterà la produzione dei monoclonali candidati su larga scala, grazie alla collaborazione con un partner dotato della necessaria expertise"

Nelle sue interviste Rino Rappuoli è ottimista, mette l’accento sulle differenze tra farmaci e vaccini, parlando di "percorsi paralleli" e di "diversi candidati vaccini pronti ai test e in cerca di autorizzazioni più celeri". Fabrizio Landi guarda invece a Tls: "L’obiettivo è curare il virus come una malattia. Nei prossimi mesi selezioneremo gli anticorpi più forti e li cloneremo per arrivare a una terapia. Come dice Rappuoli, essendo un farmaco di natura biologica, i processi di approvazione dovrebbero essere molto più brevi. Nei prossimi 8-9 mesi contiamo di avere dosi per avviare i clinical trial. Abbiamo accordi con le tre università toscane e con Le Scotte. Dovremo essere pronti a produrre milioni di dosi per curare chi è infettato dal virus".

Il presidente Landi è un uomo di numeri e quindi non dimentica quei progetti da 9 milioni di euro per riattivare l’edificio 23 nell’area Sclavo e produrre i farmaci con gli anticorpi. "Non sono ancora arrivati i 4 milioni di euro - ammette il vertice di Tls- che avevamo chiesto al ministero della salute per riattivare lo stabilimento di produzione. Eppure lo Stato considera l’edificio 23 parte della sua struttura di sicurezza. Per i 5 milioni di euro necessari per la fase di ricerca, contiamo la settimana prossima di annunciare l’arrivo dei finanziamenti. Verranno dalla Banca Europea degli Investimenti, saranno decisivi assieme alle risorse trovate grazie al crowdfunding tra gli enti e aziende senesi. Entro il primo semestre 2021 potremo iniziare la produzione. Abbiamo individuato lo stabilimento biotech a Pomezia per la fase industriale, in attesa che riparta l’edificio 23".