La chirurgia di Campostaggia, un esempio nella cura e nell’attenzione verso il paziente e, più in generale, un emblema per la buona sanità. E’ quanto ha rilevato, in una lettera a La Nazione, Jolanda Cei Semplici, per alcuni anni, dal 2002 al 2005, direttore del’Azienda ospedaliera universitaria senese. "Di recente - racconta - mi si è presentata l’imprescindibile necessità di un intervento di resezione del sigma a seguito di ripetute diverticoliti. Ero da anni in contatto con l’Humanitas di Milano, che mi curava. Ma quando si è trattato di decidere la struttura nella quale operarmi ho scartato l’ipotesi. I miei insistevano per il Policlinico Gemelli, però ho voluto seguire il consiglio del mio gastroenterologo senese di fiducia e così ho scelto il dottor Alessandro Bianchi dell’ ospedale Alta Valdelsa di Campostaggia. Ebbene. è stata una sorpresa davvero bella". La signora Jolanda Cei Semplici, in particolare, si è voluta soffermare su vari aspetti basilari, indicando "un’équipe di sala operatoria, anestesisti e infermieri perfetti". Non solo: "In più - aggiunge - un’assistenza post operatoria che non è mancata in alcun momento, né di sabato e né di domenica, con attenzione e scrupolo. Primario e aiuto presenti, sempre. E al di sopra di tutto una costante ‘pietas’ da parte di medici e infermieri nei confronti del paziente, grazie al dottor Bianchi e alla sua squadra".
Paolo Bartalini