Laura Valdesi
Cronaca

Coghe jr cala il tris, Paura per Gingillo che cade, rimonta e vince

Vincono anche Siri, Tittia, Topalli e Chiti

Giuseppe Zedde con il ghiaccio dopo la caduta

Siena, 13 aprile 2015 – Il ragazzo è diventato un fantino. Il fatto di essere figlio d’arte ha certo pesato un po’, all’inizio, per Andrea Coghe. Adesso, però, ha spiccato il volo acquistando la sicurezza e il temperamento giusto per debuttare. In provincia, fra le nuove leve, è quello che ha dimostrato finora maggiore maturità. Se continua così qualcuno dovrà (per forza) dargli un’opportunità in Piazza. Prima o poi. 

Tre vittorie per lui nell’assolata domenica di corse a Monteroni. Ha rotto il ghiaccio sulla 4 anni Lauretta Mia che deve correggere un pochino l’atteggiamento al canape (ha provato con il paraombre, poi gliel’ha tolto). Nel pomeriggio ha rotto il ghiaccio con Matato (che si è meritato la carezza del fantino perché ha volato), infine nella combattutissima ottava corsa ha condotto al successo Magic Tiglio, resistendo alla potente rimonta, tutta all’esterno, di Sebastiano Murtas sull’interessante Quintana.  Anche Giuseppe Zedde non ha scherzato. Due successi per lui: il primo su Remo secondo («un cavallo che si è comportato bene – dice a fine corsa - e ha dimostrato qualità»), l’altro in groppa a un purosangue che ha impressionato tutti per il motore. Al canape però c’è stato un brivido: il mossiere Gennaro Milone non ha sganciato e il puro ha capottato il fantino, atterrato di faccia. Sulle prime è rimasto stordito, è andato in ambulanza a farsi vedere. Qualche minuto, è risalito a cavallo e ha vinto in maniera strepitosa. Dopo, però, al van gli hanno applicato borse di ghiaccio al naso e alla fronte, anche ad un braccio. «Non ha proprio sganciato, sono caduto per questo. Per fortuna è andata bene», ha commentato. 

Della ‘fumata’ in corsa e nella zona van Atzeni-Chessa si parla sul giornale odierno. Alla fine l’ha spuntata il fantino 4 volte vittorioso, di un soffio montando con grinta da vendere. Ha impressionato invece fra i cavalli Quisario, spinto da Adrian Topalli nella corsa che ha chiuso la mattina. Quando sembrava che sarebbe stato un gioco fra Pusceddu su Shamera e Sanna su Quindigiu, è spuntato il terzo incomodo. Quisario, appunto.  C’erano dirigenze di Legnano (Nebuloni de La Flora, per esempio) e di Casole, oltre che senesi, alle corse. Avranno apprezzato la prestazione del purosangue Maciarine con cui Antonio Siri ha vinto in scioltezza, dopo una bella fumata di Farris e Bartoletti.  Prossimo appuntamento con le corse a Monticiano, organizzate dal Comune: sabato 18 aprile, la mattina.  Ecco i risultati di Monteroni Prima  Dopo una mossa lenta e condizionata dalle bizze di Lauretta Mia, Coghe vince proprio con questa cavallina dopo gli spunti di Chessa su Pallottola e Angioi su Queen King. Alla fine secondo è Siri su Spartana, terzo Chessa su Pallottola.  Seconda Chessa spinge Bettini tenendo la testa e resistendo agli attacchi di Angioi e Zedde. Atzeni ci prova stringendo i denti e cercando le traiettorie interne per superare il battistrada, con cui si becchetta davanti alla tribuna vincendo di un soffio. Terzo Angioi. Terza  Vince Topalli su Quisario, secondo Pusceddu su Shamera, terzo Sanna su Quindigiu.  Quarta  Volata di Coghe jr su Matato contro cui nulla possono, nell’ordine, Carboni su Profondo rosso e Columbu su Italiana de Sedini.  Quinta Siri lotta e poi stacca tutti sul puro Maciarine, mettendosi alle spalle Bartoletti e Farris, terzo.  Sesta In testa per un attimo va Ferrari ma è subito Zedde a mettersi davanti, insidiato da Bartoletti su Rocco Ro. Alla fine secondo è Mereu su No mi tocchese, terzo Carboni sul rimontante Porto Alabe.  Settima  Gingillo cade al canape ma quando è buona vince tenendo per quasi tre giri il cavallo in mano. Quando spinge è un missile. Secondo Sanna.  Ottava  La classe di Magic tiglio non tradisce Coghe jr anche se il motore di Quintana, montata da Murtas, si fa apprezzare. Terzo Mereu su Renalzos.  Nona Vittoria di Sandro Chiti che parte primo e arriva in testa, davanti a Dino Pes e Jacopo Pacini.