Cinquecento aziende senesi hanno chiesto la deroga

Il prefetto Gradone: "Abbiamo esaminato 460 domande, solo 11 bocciate. Se ci sarà la proroga dei blocchi da domani, il permesso di aprire rimane"

Il prefetto Armando Gradone esamina le domande di deroga delle aziende

Il prefetto Armando Gradone esamina le domande di deroga delle aziende

Siena, 2 aprile 2020 - L’aspetto paradossale potrebbe essere che la deroga alle aziende a restare aperte, concessa oggi, varrebbe solo 24 ore. Visto che il decreto del presidente del consiglio scadeva il 3 aprile ed è stato prorogato al 13, anche se mancano i passi attuativi. Uno dei capitoli più delicati delle nuove misure governative per contenere il virus riguarda le imprese e le attività produttive, con quelle autorizzate a continuare la produzione e le attività, e le altre che possono chiedere la deroga ai prefetti.

La lista di aziende strategiche e legate alle filiere alimentari e della salute, è stata emendata, corretta e allungata dal ministro dello sviluppo economico, qualche giorno prima della scadenza. E anche i prefetti hanno fatto la loro parte, autorizzando un discreto numero di imprese, che hanno presentato domanda di deroga. In Toscana sarebbero 7mila le aziende ‘derogate’. E in provincia di Siena? «Sono 460 le richieste di deroga che abbiamo esaminato finora - è l’incipit del prefetto Armando Gradone - da parte di imprese legate alle filiere strategiche previste dal decreto. Altre 40 domande sono in corso di valutazione, perché sono arrivate nelle ultime ore. Il lavoro si sta svolgendo in maniera spedita, anche perché alle domande bisogna rispondere in fretta".

Sono 500, quindi, le imprese e attività produttive della provincia di Siena che hanno chiesto di poter continuare a lavorare, evitando la stretta del decreto. "La stragrande maggioranza delle domande - rivela ancora il prefetto - è stata accolta. Con l’ausilio della commissione consultiva, composta da rappresentanti di Confindustria, della Camera di Commercio e delle categorie economiche, e sottoponendo ogni richiesta alle organizzazioni sindacali. In alcuni casi i rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto approfondimenti, sollevato obiezioni e la valutazione è stata aggiornata. Il conto finale delle domande respinte è appena di 11 aziende, che evidentemente non rientravano nei criteri di deroga".

Non c’è un settore che non abbia presentato domanda, soprattutto quelli legati alle filiere strategiche. Il prefetto Gradone ha autorizzato anche 4 imprese che lavorano a ciclo continuo, più altre due imprese strategiche che lavorano nell’aerospazio e nella difesa, tra cui spicca la Leonardo Global Solution, ex Amtec, di Abbadia San Salvatore. "L’esito positivo della gran parte delle domande - conclude il prefetto - significa che chi ha chiesto la deroga l’ha fatto a ragion veduta. Siamo in linea con il dato regionale delle richieste. E la scadenza del 3 aprile non va intesa come una data inesorabile. Le imprese che possono restare aperte non devono ripresentare la domanda, la deroga vale fino al 13 aprile. Il principio del silenzio assenso non rende necessario l’ulteriore richiesta".