Chianti: grandine e danni all’uva. Timore in vista della vendemmia

Quando accaduto martedì ha messo in allerta gli esperti del settore che tracciano un primo bilancio

Chianti: grandine e danni all’uva. Timore in vista della vendemmia

Con la vendemmia ormai alle porte la grandinata di martedì proprio non ci voleva

Chicchi di grandine fino a 5 centimetri di diametro. Un fenomeno che nel pomeriggio di martedì è partito dalla zona alta di Gaiole in Chianti, per poi scendere verso Radda, toccare il versante est di Castelnuovo Berardenga, intorno a San Gusmè, e probabilmente raggiungere l’apice sopra l’abitato di Castellina in Chianti, colpendo i vigneti più vicini al paese. Con le vigne cariche di uva in attesa della giusta maturazione, la grandine è il peggior nemico dei viticoltori. "Stiamo effettuando le ricognizioni in vigna – spiega l’enologo Alessandro Cellai – nella zona di Castellina la grandine ha colpito pesantemente, i chicchi erano molto grandi ma, fortunatamente, radi, cioè hanno colpito violentemente alcuni grappoli, risparmiandone altri. A Castel Monastero ho registrato i maggiori danni, specie sulle uve di pinot nero che sono molto delicate. Anche a Castellare abbiamo avuto dei problemi, sono preoccupato perché ora non ci voleva. Dopo la grandine è arrivata la pioggia e quella è una manna: il sangiovese finora viaggiava con una settimana di anticipo, adesso l’acqua caduta permette di allungare il ciclo vegetativo com’è nell’ordine delle cose. Ma è la grandine che ci preoccupa". Come accade in questi casi, i fenomeni sono stati irregolari ma dove i chicchi hanno colpito si sono registratati danni anche alle macchine e ai lucernai. Ad esempio, le vigne di Brancaia, sempre nel comune di Castellina, sono state risparmiate. "Quando ho visto i chicchi molto grandi mi sono spaventato – spiega Fabrizio Benedetti, enologo – ma per fortuna i nostri vigneti non hanno registrato danni". Intensa invece la precipitazione nel centro del paese, sopra i vigneti de La Castellina, ma per fortuna niente di irreparabile. A Radda in Chianti la pioggia è arrivata fino a 30 millimetri. "A noi ci ha voluto bene, – spiega Alessandro Gallo, Direttore del Castello di Albola, nella parte più alta della zona – tanta pioggia ma regolare. Una vera manna per le uve che avevano tanto bisogno di acqua. Ma niente grandine, per ora la maturazione procede regolare”. Il fenomeno della grandine sembra partito dalla zona est di Gaiole, in arrivo da Monteluco per poi cominciare a colpire alcune areali più alti. "Da noi abbiamo registrato acqua mista a grandine – racconta Rolando Bernacchini, direttore di Rocca di Castagnoli a Gaiole -, con i chicchi che hanno interessato alcune zone circoscritte. Le valutazioni dei danni sono in corso ma siamo fiduciosi". La perturbazione ha interessato anche la zona di Brolio (caduti 40 mm di acqua) e alcune zone di Castelnuovo Berardenga. Dove la grandine ha risparmiato le uve.

G.P.