Casole vuole un’identità botanica

La comunità sta cercando di sviluppare sia il melo casulano che la rosa denominata Castello di Casole

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Sono molti i modi con i quali un borgo, un territorio o un paese possono farsi conoscere. Promozione sui social, campagne pubblicitarie, mostre e bellezze culturali. Casole, però, ha un modo in più che passa dall’identità botanica. Di fatto la comunità sta cercando di sviluppare due tipologie di piante che crescono proprio nel territorio casolese, inoltre, nella loro denominazione hanno anche un forte richiamo al borgo. Si tratta del melo casulano e della rosa Castello di Casole. Per quanto riguarda la prima, la Pro Loco ed il Comune, attraverso una serie di ricerche sta cercando di piantumare questa particolare specie all’interno dei confini del comune, ma per farlo ha chiesto anche la mano degli stessi casolesi. Di fatto è possibile ordinare delle piante per poterle far crescere nel proprio possedimento o giardino. L’obiettivo è uno, non far scomparire questa pianta. Per quanto riguarda la rosa, si tratta di un nuovo ibrido nato dalla ricerca del vivaio Rose Barni e dedicato proprio allo splendido luogo, sede di uno dei più affascinanti resort del gruppo Belmond Hotel. È presente, quindi, un rosaio a cespuglio a mazzi, "di un luminoso colore giallo limone, estremamente forte e rifiorente fino all’autunno inoltrato". Questa varietà è stata piantata all’inizio di un vasto roseto che comprende più di seimila piante e che accoglie gli ospiti dell’hotel. L’identità di Casole e la sua popolarità passa, così, dalla coltivazione di due piante che nascono esclusivamente, o comunque principalmente, nella terra casolese. Varietà che stanno prendendo campo e che porteranno ancora una volta il nome del borgo valdelsano oltre i confini della Toscana.