REDAZIONE SIENA

"Case della Salute, serve un confronto vero"

La Cgil chiede chiarezza sulle strutture di Pian D’Ovile, Rosia e Fontebecci. "Giusto ampliare i servizi, ma ragioniamo sull’organizzazione". .

La delibera della Giunta regionale era stata chiara: le settanta Case della Salute attive oggi in Toscana dovranno diventare 116 entro la fine del 2021. Una direttiva precisa, secondo la quale l’Asl Toscana Sud Est dovrà mettere in funzione almeno quindici nuove strutture sanitarie in un anno e mezzo per riunire tutti i servizi delle cure primarie. E il direttore generale dell’Asl, Antonio D’Urso, aveva risposto a stretto giro di posta all’indicazione della Regione, annunciando il via libera a due nuove Case della Salute a Siena – a Pian d’Ovile e Fontebecci – e ad una terza a Rosia, nel Comune di Sovicille. Una scelta che ottiene il plauso dei sindacati: "Non possiamo che salutare positivamente questa informazione", spiega la Cgil.

Ma al tempo stesso le perplessità delle organizzazioni dei lavoratori non mancano. Chiedono un confronto diretto e chiarimenti immediati sulle modalità organizzative. "Ci chiediamo: perché il direttore D’Urso salta a piè pari – e questo per noi non è accettabile– il confronto con le organizzazioni sindacali che è previsto (e lui lo sa) dal Protocollo sottoscritto con la Regione Toscana il 10 febbraio 2020 che affronta anche questo tema? Sarà la volta buona per questo snodo cruciale per i servizi sanitari e socio sanitari di prossimità ai cittadini e di presa in carico complessiva della salute della persona? Potrà davvero partire e funzionare con un percorso partecipativo? Ce lo auguriamo e lo rivendicheremo con forza. Vorremmo che si passasse una volta per tutte dalle parole ai fatti, meno annunci e più soluzioni reali e tangibili".

La Cgil insiste: "Il problema del mancato funzionamento, o assenza, delle Case della Salute sul territorio provinciale senese è stato denunciato da tempo dai sindacati. L’Usl Toscana Sud Est e le SdS, con le istituzioni locali che le compongono, come pensano di prevedere questi servizi anche per il resto del territorio della provincia? E’ già stato deciso? Da chi e con chi? Con la delibera della Giunta Regionale n. 770 del 22 giugno 2020 è stato approvato un atto di indirizzo rispetto alla mappatura delle Case della Salute, al nuovo modello e alla loro organizzazione, che prevede che soggetti come medici di medicina generale, pediatri di famiglia, specialisti del Servizio sanitario in regime di attività istituzionale, infermieri delle cure territoriali, assistenti sociali e personale amministrativo debbano garantire in questi presidi territoriali l’integrazione professionale e multidisciplinare identificandosi in un unico ’team’. In questo atto si stabilisce anche che le sedi delle Case della Salute dovranno prioritariamente trovare collocazione in immobili di proprietà dell’Azienda (ad esempio, come Cgil chiediamo da tempo che possa essere utilizzata la sede Ex Inam di Colle di Val d’Elsa). Alla Direzione Generale della Usl Toscana Sud Est e alle SdS della provincia chiediamo, come da richiesta formale già inviata da tempo, che a partire dal prossimo incontro, senza ulteriori indugi, inizi un confronto concreto e fattivo che riguardi tutto il territorio per valutare progetti di insediamento o completamento delle Case della Salute, come stabilito dal Protocollo regionale, di cui pretendiamo la completa applicazione".

Roberto Borgioni