Camper, un anno d’oro: "Export e utili alle stelle. Ricchezze da distribuire"

La Fiom-Cgil, con il responsabile del settore Campofiloni e la segretaria Miniero invita le altre sigle sindacali ad aprire una fase per migliorare i contratti di lavoro.

Camper, un anno d’oro: "Export e utili alle stelle. Ricchezze da distribuire"

Camper, un anno d’oro: "Export e utili alle stelle. Ricchezze da distribuire"

Il settore della camperistica vola, e Fiom Cgil annuncia di voler iniziare una fase straordinaria di negoziazione. "Gli ultimi dati di Intesa San Paolo sull’export del settore sono esaltanti – ha detto Iuri Campofiloni, responsabile Fiom-Cgil camperistica Toscana -. Danno il quadro completo della ricchezza prodotta. Il settore della camperistica ha sfondato il miliardo di fatturato all’estero nel 2023, pesa per un terzo sull’esportazione toscana. Quel fatturato ha generato nel settore più 169% di utili netti rispetto al 2022 e più 29.4% di esportazioni. Se sommiamo gli utili del biennio ’22-’23, la camperistica ha prodotto 145 milioni di euro di utili. Se dividiamo per il numero degli addetti, ogni lavoratore ha prodotto 72.500 euro di utile netto".

Bisognerebbe agire ora, mentre il settore genera ricchezze importanti. "Vogliamo chiedere alle altre organizzazioni sindacali, c’è un tavolo regionale aperto con Fim Cisl, di aprire ad una campagna di ascolto con i lavoratori per intervenire sulle loro reali necessità – dichiara Campofiloni -. Rivedere i salari, capire come ridistribuire la ricchezza, intervenire sugli orari, introdurre un meccanismo premiale, intervenire nell’organizzazione del lavoro. Questa fase straordinaria di risultati potrebbe aprire una fase di negoziazione con un’azione unitaria, che coinvolga sindacati e istituzioni".

La provincia è il territorio prediletto di questa battaglia: "L’80% della produzione camperistica toscana è in Val d’Elsa – ha detto Daniela Miniero, segretaria generale Fiom-Cgil Siena -. Esistono differenze salariali importanti anche fra lavoratori di uno stesso stabilimento, per effetto di accordi difensivi siglati nel 2015, quando avevamo dovuto abbattere i costi per salvaguardare il livello occupazionale, in un momento di crisi di mercato. Lavoratori assunti prima o dopo il 2015 hanno condizioni differenti e questo crea disparità".

Anche Miniero rinnova l’invito alle altre sigle ad affrontare unite il percorso: "Bisogna trovare un punto di incontro partendo dalle esigenze dei lavoratori per una piattaforma rivendicativa. Se siamo stati disposti a fare una contrattazione difensiva per salvaguardare l’occupazione il buon senso dovrebbe spingerci a una contrattazione unitaria con scopi differenti".

Eleonora Rosi