
Caldo e lavoro nei campi. Stop nelle ore più bollenti: "Servono anche altre misure"
Stop al lavoro agricolo e florovivaistico dalle 12,30 alle 16, nelle giornate più a rischio: è quanto stabilisce un’ordinanza, contingibile e urgente (valida da ieri e fino al 31 agosto), emanata dalla Regione con l’arrivo del grande caldo. Le temperature record hanno portato il presidente Eugenio Giani, in accordo con la vicepresidente e assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi a vietare un’esposizione al sole nelle ore più calde del giorno, con gravi rischi per la salute di chi svolge un’attività fisica urgente. "Con il forte innalzamento della temperatura e con il livello elevato di umidità che registriamo – spiega il presidente Giani –, abbiamo messo in atto tutte le misure di prevenzione necessarie per consentire di operare in sicurezza a coloro che lavorano all’aperto, senza possibilità di ripararsi dal sole e dalla calura nei momenti più torridi della giornata". "Si tratta senza dubbio di una criticità che ogni anno dobbiamo combattere – spiega il segretario generale della Flai Cgil Siena, Roberto Giubbolini –, già la scorsa estate registrammo alcuni casi, fortunatamente non di persone decedute, come accaduto a Paola Clemente, di cui proprio oggi ricorre l’anniversario della morte, e ci siamo mossi in tal senso". "E’ importante che il settore agricolo, che sul nostro territorio conta oltre 10mila addetti, che calano nel mese di luglio e aumentano nuovamente con l’arrivo della vendemmia – ha aggiunto Giubbolini –, venga reso oggetto di tutela, ma l’ordinanza andrebbe estesa anche ad altre categorie, che svolgono lo stesso attività intense al sole, come per esempio l’edilizia". "E’ un grande passo in avanti – hanno sottolineato, lo stesso, Mirko Lami del Dipartimento Sicurezza nei luoghi di lavoro della Cgil Toscana e Mirko Borselli, segretario generale Flai Cgil Toscana –, che serve a contenere i rischi lavorativi da stress termico nelle giornate in cui le altissime temperature collegate all’alto tasso di umidità rendono indispensabile sospendere nelle ore più calde l’attività lavorativa. Auspichiamo che l’ordinanza possa essere estesa ai settori (in primis l’edilizia) che al pari dell’agricoltura hanno fasi lavorative pesanti, con contemporanea esposizione delle lavoratrici e dei lavoratori ai raggi solari". "I protocolli firmati non sono sufficienti – hanno poi dichiarato Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana e Daniele Battistini, segretario generale Feneal Uil Toscana –. Servono elementi tangibili che dimostrino il contrasto al grande caldo. Purtroppo, nonostante il tema sia di routine ogni anno, ancora nessun intervento strutturale è stato messo in campo. Continuiamo a sostenere che sia urgente e non più rinviabile un ‘Decreto Grande Caldo’. Uil e Feneal chiedono che vengano attivati, in automatico, ammortizzatori sociali ‘extra contatore’ e senza l’applicazione della contribuzione addizionale eventualmente dovuta, con procedure snelle e una documentazione richiesta minima".
Angela Gorellini