
Il Terra di Siena Film Festival incontra l’Università per Stranieri, con la masterclass ‘The filmmaker and the apocalypse’, del regista Abel Ferrara, sabato (1 ottobre) alle 11 nell’aula magna Virginia Woolf. In occasione della sua partecipazione alla ventiseiesima edizione della manifestazione dedicata al cinema, il regista terrà la sua lezione aperta e gratuita (per iscriversi, scrivere a [email protected]), accompagnato dalla professoressa Kristina Noto, che lo affiancherà per la traduzione. Nel frattempo, proseguono le proiezioni al cinema Pendola, tra omaggi e film in concorso. Un evento speciale si svolgerà proprio stamani, alle 9, quando in occasione delle matinée pensate per le scuole sarà proposto agli studenti il film documentario ‘Kurdubun: essere curdo’ di Fariborz Kamkari, che sabato riceverà il premio stabilito dalla giuria sul palco del Teatro dei Rozzi, durante il gran gala che si aprirà alle 19.30.
Regista e sceneggiatore iraniano, di origine curda, il suo film è un documentario basato sul diario visivo della giornalista curda Berfin Kar, che racconta l’assedio e l’occupazione della città di Cizre da parte dell’esercito turco. È stata lei nel 2018 a contattare il regista per proporgli di montare in un film il suo materiale. "Ho visto i primi 20 minuti di quelle 60 ore di girato – racconta Kamkari – e ho accettato subito. Ho montato il film raccontando non solo l’assedio, ma cercando di fornire una visione sulla vicenda curda. Ho trovato molte somiglianze tra quegli eventi e la mia esperienza personale a Sna, nel Kurdistan iraniano, 38 anni fa, quando l’esercito iraniano ha attaccato la città l’ha bombardata per più di trenta giorni". Proprio in questo periodo, Kamkari è impegnato anche nella promozione del suo romanzo ‘Ritorno in Iran’ (La nave di Teseo), la storia di un regista teatrale che vive in Italia ma che ritorna nel suo paese di origine, l’Iran, dopo 27 anni, per la morta della madre.
"La vicenda – racconta – è l’intreccio di tre racconti reali, tre vite, tra cui la mia. Per il protagonista il ritorno in Iran è un viaggio verso il suo passato, per affrontare gli eventi che hanno bloccato la sua vita". E su quanto sta accadendo adesso in Iran non ha dubbi: "È una rivoluzione delle donne, contro un sistema maschilista. Gli uomini hanno disegnato una legge per togliere alle donne ogni diritto e ridurle al ruolo di mogli e madri, dentro casa. Ma le donne iraniane non lo hanno mai accettato e hanno sempre sfidato il regime. Oggi sono loro a guidare questo movimento. Bruciando il velo, bruciano la bandiera di quel regime. Perché quella è la sua identità. Ce ne sono state altre di rivolte, in passato, ma mai così unite in tutto il Paese. Non so quanto durerà ancora e quanto sangue sarà versato, ma da osservatore attento vedo un grande cambiamento in atto. Vedo sgretolarsi quel regime".
Le altre proiezioni di oggi al Pendola sono alle 15.30 il documentario ‘I mille cancelli di Filippo’ di Adamo Antonacci; alle 17 il film in concorso ‘Altri Padri’ di Mario Sesti con Paolo Briguglia, Chiara Francini, Ricky Tognazzi, Antonio Catania e Maria Grazia Cucinotta; alle 19 il documentario ‘La voglia matta di vivere’ di Ricky Tognazzi; alle 20.30 il corto ‘Ritorno all’Eden’ di Riccardo Casamonti e a seguire il film in concorso ‘Tutti a bordo’ di Luca Miniero con Stefano Fresi, Carlo Buccirosso, Giulia Michelini, Giovanni Storti e Gigio Alberti. La giornata si chiuderà alle 22 con ‘State of counscioness’ di Marcus Stokes con Emile Hirsch, Tatjana Nardone, in concorso nella sezione cinema internazionale.
Riccardo Bruni