Boom di turisti a settembre nelle città d’arte Brindano tutti, dagli agriturismi ai souvenir

"Sono tornati i gruppi di tedeschi e francesi. E il bel tempo aiuta" rivelano i commercianti. I ristoratori: "Tutti vogliono i porcini. Ma sono più attenti ai prezzi". Nelle campagne "tanti americani e canadesi girano per i vigneti in cerca di degustazioni Docg"

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di Simona Sassetti

Giornate con il sole, ma temperature più fresche e Siena si riempie così di tanti turisti in questo ritaglio finale di estate, sia italiani sia stranieri, soprattutto francesi, svizzeri ma anche tanti americani. Tutti a caccia di un souvenir. "Sono tornati i gruppi – afferma il titolare di Ceramiche Gabriella, Emiliano Muzzi – per lo più sono anziani. Molti sono tedeschi e francesi, poi ci sono ancora le famiglie ma molte meno rispetto a luglio ad agosto. Il bel tempo è fondamentale, non ci possiamo proprio lamentare".

Gadget, portachiavi, magliette cartoline e prodotti artigianali, ma un souvenir che non passa mai di moda è sicuramente il cibo. Tra le specialità più acquistate "come ricordo" i formaggi davanti a salumi, dolci, vino e olio extravergine d’oliva. Oltre al ricordo da mettere in valigia va di moda anche quello da postare sui social. Per questo serve, però, un ristorante. E di turisti nei ristoranti senesi se ne vedono ad ogni ora del giorno.

"Adesso vogliono tutti mangiare i porcini, cercano la buona cucina – afferma Michele Vitale, Fiepet Confesercenti -. Ce ne sono veramente tantissimi di turisti, forse anche di più del 2019, l’unica differenza dal preCovid è che guardano molto al prezzo. Cercano la cucina tipica, i nostri prodotti, la nostra pasta con i nostri sughi, ma vogliono spendere meno. Vale a dire meno bistecche e fritture e più primi e antipasti. Quello che ho notato nel mio ristorante è che attira molto il menu fisso".

E dopo un bel pranzo e un giro in città è la provincia che va per la maggiore. San Gimignano, ad esempio, sta facendo il pienone negli agriturismi. "Questo mese sta andando molto bene, ci sono tantissimi stranieri – sottolinea Sandra Mora, titolare dell’agriturismo Poderi Arcangelo -, sono tornati gli americani, i canadesi, gli svizzeri, la percentuale degli stranieri è molto alta e restano anche tre notti. C’è una grande richiesta di servizi negli agriturismi come le degustazioni e le visite ai vigneti".

"Gli ospiti sono sempre più attenti al dettaglio – conferma Rossella Lezzi, presidente Federalberghi Siena - e le strutture ricettive stanno facendo salti mortali per mantenere prezzi competitivi con le altre destinazioni. Le spese energetiche sono quintuplicate, come quelle di sanificazione, poiché in realtà l’emergenza Covid esiste ancora. Comunque, il mese di settembre è sempre stato il mese più importante per la nostra città, da decenni e anche quest’anno la tendenza si conferma. Servono però investimenti nelle campagne di comunicazione on-line. Purtroppo le strutture se ne devono far carico singolarmente, mancando una promozione sulla destinazione Siena. Fare un sito non basta, deve essere indicizzato, cioè trovato con i principali motori di ricerca e questo ormai è da anni a carico delle singole strutture. Per i prossimi mesi siamo in attesa, non possiamo fare previsioni – sostiene Lezzi -, qualsiasi ritorno del virus o timori di recessione già annunciati possono influire sul potere di acquisto degli ospiti. Viviamo alla giornata".

Vivono alla giornata anche i titolari dei bar senesi. "Le presenze sono in controtendenza rispetto al 2021 – afferma Giovanni Carli, titolare de La Favorita - c’è un calo dell’8 per cento. Il motivo è semplice, scelgono di fare vacanze lunghe, quindi, restano meno soldi per gli aperitivi. Ci sono tanti stranieri rispetto agli italiani, lo scorso anno abbiamo lavorato molto di più grazie all’euforia dei tanti italiani usciti dalla pandemia. Adesso ci sono francesi, olandesi, inglesi, americani. Nonostante la città è piena stiamo soffrendo per il carobollette e gli affitti, ma l’amministrazione ci sta dando una grande mano".