DIMASSIMO CHERUBINI
Cronaca

Bonifica delle ex miniere: "Fatto il 70% delle opere. Tutto affluirà nel Parco"

Il direttore Rappuoli spiega che è stato effettuato un intervento conservativo. Ci sono aree già utilizzate per attività sportive, culturali e musicali .

Bonifica delle ex miniere: "Fatto il 70% delle opere. Tutto affluirà nel Parco"
Bonifica delle ex miniere: "Fatto il 70% delle opere. Tutto affluirà nel Parco"

di Massimo Cherubini

Si avviano verso la conclusione i lavori di bonifica dell’area della miniera di Abbadia San Salvatore. Novantanove strutture recuperate su un area di 65 ettari, una spesa complessiva di circa 14 milioni di euro, quindici anni dalla stesura del primo progetto elaborato da Eni e ceduto al Comune. Una vicenda complessa perché quando tutta l’operatività passò in capo all’amministrazione comunale decise di fare un nuovo studio, un nuovo progetto. Quello avuto, insieme ai quattordici milioni per realizzarlo, da Eni mirava ad eseguire una bonifica non conservativa, non destinata al progetto del Parco Museo Minerario. Troppe testimonianze della storia di questa miniera, dell’archeologia industriale, rischiavano di scomparire. Così il Comune fece fare un nuovo progetto. Sette anni dopo (2015) il nuovo piano di bonifica e recupero, dopo le lunghe trafile burocratiche, venne approvato. Sei i lotti degli interventi, tre, quelli più veloci ed urgenti, sono già stati realizzati. Il quarto resta da completare, così come il sesto, quello più importante. "Gli interventi – dice il direttore del Parco Daniele Rappuoli – sono realizzati per circa il settanta per cento. Un impegno complesso perché abbiamo puntato a bonificare e conservare tutto quello che è stato possibile recuperare. Alla fine avremo un Parco Minerario di rilevante importanza sotto l’aspetto dell’archeologia industriale e non solo. Sono state recuperate e già utilizzabili aree con spazi dedicati ad attività culturali, sportive e musicali. Credo che non ci sia un sito ex minerario che, come quello di Abbadia, non ha alcun impatto sulla cittadinanza. Un lavoro finalizzato a dare un grande sostegno, come già avviene, all’attività turistica". Tra gli ambienti di grande recupero ci sono i forni "Gould" voluti dall’ingegner Federico Amman (senza la h come è stato accertato da una approfondita ricerca fatta dal direttore del Parco) l’ingegnere tedesco che realizzò la miniera di mercurio dando lavoro a oltre mille minatori. Un secolo di storia economica legata al mercurio fin quando il minerale non venne messo al bando. Le prime avvisaglie della crisi mineraria si ebbero nel 1976, la fine di dure lotte politiche e sindacali si chiuse alla fine degli anni Ottanta. Con molti progetti, taluni mai partiti. "L’ingegner Amman- dice Rappuoli- realizzò il sito pensando al futuro. In fase progettuale pensò anche alla salvaguardi dei boschi. Realizzò i forni ’Gould’ una eccellenza di quei momenti". Ma cosa farà il Comune di tutti questi immobili e aree bonificate? "Tutto -risponde il direttore- è destinato al Parco Minerario".