"Bene investire Ma ci sono anche le nostre terme"

Il sindaco di Chianciano Marchetti alza la voce dopo i 16 milioni della Regione per Montecatini

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"E’ davvero lodevole che la giunta regionale spinga il sistema regionale delle terme e del benessere, come da anni fanno Regioni, come l’Emilia-Romagna, che hanno tolto quote importanti del turismo termale alla Regione Toscana. E sono molto contento per Montecatini Terme, cittadina straordinaria per la quale giustamente la Regione Toscana, con un pesante investimento finanziario, si è impegnata a trovare una soluzione per il breve periodo, ovvero per mettere al riparo beni come il Tettuccio o l’Excelsior, di interesse storico culturale per tutta la Regione. Sono fiducioso che adesso il presidente Giani, che si è mostrato così attento alle questioni termali regionali anche grazie all’approvazione della legge regionale ’Niccolai’, possa porre attenzione anche alle annose questioni che riguardano gli immobili delle Terme di Chianciano". Lo sottolinea il sindaco Andrea Marchetti sulla vicenda dei 16 milioni impegnati dalla Regione per l’acquisto di beni immobili delle Terme di Montecatini, al fine di salvaguardarli da un possibile fallimento della società di gestione, pur senza un nuovo piano industriale. "Situazioni antiche e non risolte rischiano di invalidare gli sforzi del territorio, del Comune e degli investitori, che si stanno impegnando per risollevare le nostre terme, cosa che è stata fatta senza schiamazzi, senza gravare sulle casse pubbliche e senza a licenziamenti, anzi, creando nuova occupazione", prosegue il primo cittadino. "Questo impegno ora dovrebbe essere premiato con una corretta soluzione da parte della Regione sulla proprietà degli immobili che, proprio per consentire investimenti, non può essere in mano ad una società in liquidazione", aggiunge Marchetti. Che fa riferimento nello specifico al contratto di gestione delle Terme di Chianciano Spa nei confronti di Terme Immobiliare spa (in liquidazione da anni), della quale la Regione detiene la maggioranza della partecipazione: tale contratto, più volte rivisto nel corso degli anni a partire dalla stipula del 2004, viene giudicato eccessivamente oneroso per qualsiasi gestione, soprattutto perché prevede tutte le manutenzioni straordinarie a carico del gestore e perché implica un canone non commisurato all’attività sviluppabile. Inoltre la proprietà degli immobili, attualmente in mano ad una società in liquidazione, impedisce alla gestione o all’immobiliare di accedere a qualsiasi contributo per la riqualificazione degli immobili, inclusi Fondi PNRR, creando una situazione ingiusta e che rende quasi impossibile il rilancio di Chianciano, che invece con i recenti Stati Generali del Turismo ha dimostrato di poter sorgere a nuova vitalità.