Distributore beffato dal Cashback, 50 euro con trenta transazioni. E le commissioni volano

Sconosciuto fa trentadue mini rifornimenti alla pompa in mezz'ora e il titolare paga salatissime commissioni

Il titolare Massimo Dragoni mostra la lunga striscia di scontrini con importo minimo

Il titolare Massimo Dragoni mostra la lunga striscia di scontrini con importo minimo

Poggibonsi (Siena), 4 aprile 2021 - Effettua trentadue mini rifornimenti nell’arco di poco più di mezz’ora, pagando con il bancomat al distributore automatico del diesel. Un totale di circa cinquanta euro frazionato in una sequenza quasi ininterrotta di micro spese. Lo testimoniano gli importi impressi sulla lunga striscia di scontrini: 1,53, 1,08, 1,88, 1,92, 1,70 e così andando avanti. E’ avvenuto l’altra sera a Poggibonsi, alla stazione di servizio Ip di via San Gimignano. Protagonista della vicenda un automobilista che aderisce al Cashback di Stato, l’iniziativa che offre l’opportunità ai cittadini di ottenere un rimborso del dieci per cento sulle transazioni compiute con metodo elettronico. Occorre raggiungere la quota di cinquanta esborsi nell’arco di sei mesi.

"Un autentico choc alla riapertura del mattino – osserva Massimo Dragoni, titolare dell’area dei carburanti con annesso lavaggio per vetture – perché non finivo più di contare le ricevute. Il cliente ha dato vita a una sorta di viavai restando però sempre nello stesso punto e ripetendo le identiche azioni in successione rapida: inserire la carta, digitare il pin, togliere la carta, premere il tasto del totem, utilizzare la pompa. E da capo. Per oltre trenta volte in 37 minuti. Dalle telecamere di sorveglianza, ho la possibilità di vedere tutto. Se non è un record…".

Si parla in certi casi di furbetti del Cashback, ma in realtà non c’è alcunché di irregolare in una simile pratica, per quanto in apparenza priva di qualsiasi logica. Non esita, Dragoni, a definire il particolare episodio "una scena da teatro dell’assurdo". Ben presto però il sorriso lascia il posto a un’espressione seria sul suo volto: "A ogni operazione mi vengono addebitate delle commissioni, spesso pesanti per la mia attività. Su cifre minime non ho alcun margine di guadagno. Di fatto – commenta in modo amaro – è come se nell’occasione avessi provveduto personalmente al pieno del mio cliente al distributore".

Un’ultima constatazione, da parte di Dragoni: "In un periodo di emergenza sanitaria, lo capisco, perfino un piccolo bonus diviene appetibile. Sono sempre di più coloro che mettono nel serbatoio cinque euro di benzina e se ne vanno: un dato indicativo della fase storica. Quanto al Cashback, cosa dire? Meno incentivi di questo tipo e più sostegni alle aziende, che con enormi sacrifici desiderano ritrovare la speranza per il domani".