
Il procuratore Antonio Sangermano
Siena, 1 aprile 2021 - Erano i bulli di Siena. La baby gang che terrorizzava i giovanissimi della città. Un gruppetto senza scrupoli che rapinava, picchiava. Incuteva paura agli adolescenti. La loro base? Piazza del Mercato il ‘regno’ incontrastato. Ma avevano esagerato con le aggressioni, provocando persino la levata di scudi dei priori, il 16 agosto scorso, dopo il pugno sferrato ad un ragazzino di 15 anni di Contrada, da cui pretendevano soldi.
Al suo ‘no’ le botte, finché non gli avevano portato via un euro. Poi il pestaggio senza ragione e gli sputi ad un senza tetto, nei pressi di San Francesco. Era l’ottobre scorso. Poco più di due mesi di indagini e la Squadra Mobile aveva bussato il 5 gennaio a casa di cinque giovanissimi eseguendo la misura cautelare del trasferimento in comunità per quattro di loro mentre un senese aveva l’obbligo di stare in casa.
Altri due mesi e il procuratore della repubblica per i minori di Firenze Antonio Sangermano ha chiuso l’indagine sulla baby gang confermando la contestazione dell’associazione a delinquere ai giovanissimi. Si tratta di due minorenni che vivono a Siena, di un ragazzo di Montalcino, altri due abitano a Monteriggioni e a Perugia. Loro i bulli della baby gang composta però da altri ragazzi che la polizia non ha ancora identificato. I ‘padroni’ di piazza del Mercato, che non esitavano a confrontarsi con altri gruppi di coetanei che si erano formati per non cedere al branco che spadroneggiava.
Gli episodi che vengono contestati a vario titolo dalla procura dei minorenni sono diversi. E (quasi) tutti saliti alla ribalta della cronaca. Contenuti nel fascicolo d’indagine che sfiora 900 pagine. La rapina ad un adolescente senese il 13 agosto scorso, tutto per rubargli poco più di un euro.
Due giorni dopo era toccato al 15enne contradaiolo, picchiato come detto, perché volevano denaro. Gli avevano portato via un euro, minacciandolo con un coltello affinché non raccontasse a nessuno l’accaduto. Comportamenti che avevano creato allarme sociale.
Non era finita qui. Dopo il clamore alcuni di loro si erano spostati in fortezza dove avevano alleggerito – con la complicità di un altro senese, anch’esso minorenne e indagato per concorso in furto – un uomo prendendogli 150 euro e carte di credito che aveva in un borsetto. Infine l’aggressione al senza tetto del Bangladesh, poco più che ventenne, dietro cui s’intravede anche il movente dell’odio etnico.
Gli avvocati che difendono i minorenni per cui sono state concluse le indagini – Riccardo Lottini e Gianni Giorgi, Francesco Pletto, Benedetta Cappelli, Enrico Buoncompagni, Enrica Borgianni e Liviana Grazzi – una volta letti gli atti d’indagine decideranno le contromosse. Se fare memorie, chiedere altri atti d’indagine o di essere interrogati, fare dichiarazioni spontanee.