Atti sessuali con un tredicenne "Pensavo fosse maggiorenne" Condannato a 3 anni e un mese

Mani in tasca, sempre vicino al suo avvocato. Ha atteso l’inizio dell’udienza che ha avuto un pizzico di ritardo seduto accanto all’aula. Tranquillo. Nonostante il lungo periodo trascorso in casa ai domiciliari per un episodio che aveva destato grande scalpore a Colle. Quell’uomo che dimostra meno dei suoi 37 anni, infatti, era finito nei guai nel febbraio 2020 per una cosa gravissima. Aveva compiuto atti sessuali con un ragazzino che ne aveva solo 13. La famiglia non si è costituita parte civile, nonostante non ci fossero dubbi su quanto accaduto. Forse ha voluto chiudere questa pagine terribile ed aiutare l’adolescente a guardare avanti con serenità.

E’ stata rapida l’udienza davanti al gup Jacopo Rocchi. Perché molte altre l’avevano preceduta nel corso delle quali si era indagato a tutto tondo su quel fatto che aveva scosso Colle. Quando il 36enne era stato arrestato era dipendente della Misericordia locale. Un ragazzo benvoluto e apprezzato. Che aveva subito capito la gravità della situazione quando erano entrati in gioco i carabinieri della compagnia di Poggibonsi che lo avevano arrestato. A loro si erano rivolti la sorella e il padre del minorenne una volta scoperto nel cellulare dell’adolescente il video del loro contatto intimo.

Ancora il web era stato tentatore. Luogo di incontri a rischio. Lo stesso 37enne aveva raccontato al gip nell’interrogatorio di garanzia di aver conosciuto il ragazzino perché si sarebbe iscritto in una chat per incontri a luci rosse. "Ero convinto di avere a che fare con un maggiorenne", ha sempre ripetuto. Il contatto on line, poi si sarebbero visti, come conferma il video ritrovato sul cellulare. Un solo episodio di cui ha ben compreso la gravità.

L’avvocato Massimo Rossi che lo difende ha chiesto e ottenuto il rito abbreviato. Al termine della camera di consiglio il gup Jacopo Rocchi ha condannato l’uomo a 3 anni e un mese. Riconosciute le attenuanti generiche prevalenti. Il pm aveva chiesto 4 anni. La difesa ha evidenziato che si poteva valutare l’ipotesi di una diminuente, quella della minima entità e la ridotta capacità volitiva. Fra sessanta giorni le motivazioni.

La.Valde.