Asabinchere, una storia sul tufo mai cominciata

Femmina mezzosangue corse con Massimino nell’agosto del 2000 senza lasciare traccia

Primi anni duemila, già storia, già di altre generazioni. Eccoci a parlare di una femmina mezzosangue di inizio nuovo secolo, con il nome quasi indecifrabile di Asabinchere, classe 1996, che arriva alla tratta per l’Assunta del 2000 e viene subito scelta dai Capitani, pronta a contendersi il drappellone di Alberto Positano. Asabinchere va in sorte nella Torre, che l’affida al fantino Massimino. Arriviamo alla mossa: la Torre si trova in una buona posizione, la quinta, fra Bruco e Giraffa, e quando Scintilla nella Lupa entra di rincorsa ha un determinante attimo di esitazione, vedendo scappare via i cosiddetti favoriti. Si trova quindi fra gli ultimi e in questa posizione arriva al primo San Martino dove addirittura le cose peggiorano, girando ultima e mostrando soprattutto evidenti problemi di gestione, non certo imputabili al fantino Massimino. Finisce praticamente qui la storia sul tufo di Asabinchere, che guarda da lontano la corsa vincente di Venus VIII e il Dè per il Leocorno, per questo soggetto portato in piazza da Rodrigo Bei e montato per le prove di notte da Alessandro Chiti. Diciamo meteora, ma come tutti gli altri sempre nel cuore di tutti i contradaioli.

Massimo Biliorsi