La cattura dell'uomo che ha sparato a Noemi: "Hanno circondato la macchina"

Bloccato in provincia di Siena. Il benzinaio dell’Autogrill di Serre di Rapolano era presente. «Mando un abbraccio a Noemi»

L'arresto di Armando Del Re (Foto Dipietro)

L'arresto di Armando Del Re (Foto Dipietro)

Rapolano (Siena), 11 maggio 2019 - «Sono arrivata più tardi, alle 9. Non ho visto niente. Era accaduto giù tutto. Apriamo prima, ovviamente. Ma dentro la stazione di servizio non sono venuti. Si è svolto nel piazzale, così mi ha raccontato anche Andrea», racconta la titolare dell’Autogrill ‘Bds’ a Serre di Rapolano, lungo la Siena-Bettolle. Hanno saputo solo dopo chi era l’uomo giovane ma robusto con la felpa gialla che era stato cinturato da una task force di investigatori: Armando Del Re.

Che ha esploso il colpo che ha raggiunto la piccola Noemi, 4 anni appena. «Alla bambina auguro il meglio dalla vita. Un abbraccio alla piccolina, sperando che si riprenda presto e ce la faccia», il pensiero di Andrea Gabbrielli, 50 anni, di Rapolano. Fa il benzinaio da oltre 20, era lì fuori quando c’è stato il blitz che ha portato al fermo di Del Re.

Quando ha aperto?

«Come sempre, alle 7. Ero nel piazzale, avevo appena servito un cliente. E’ successo tutto in un attimo».

Cosa ricorda di quegli attimi?

«Ho dato un’occhiata alla Fiat 500X bianca che entrava nell’area di servizio. Il nostro è un lavoro particolare, diventa un’abitudine controllare chi entra ed esce. Ha posteggiato accanto all’autogrill, vicino al posto invalidi. Non hanno neppure fatto in tempo a scendere, però».

Che l’hanno circondata?

«C’erano due macchine, mi è venuto da pensare che lo stessero seguendo. Una Giulia scura ed una Audi bianca. Sono scese diverse persone, sette, otto, forse di più. In borghese, l’hanno fermato. Non ha opposto resistenza, mentre gli uomini subito dopo hanno indossato le pettorine con scritto carabinieri, finanza, anche polizia credo»

Chi c’era insieme all’uomo con la felpa gialla?

«Due donne, una più giovane. Ho compreso poi che erano madre e sorella. Ho avuto l’impressione che alla guida ci fosse quest’ultima. Però, ripeto, è stata una frazione di secondo. Così rapido il blitz che le persone dentro al bar non si sono accorte di niente».

Erano armati?

«Le forze dell’ordine sì. Però sono stati bravissimi, agendo in modo felpato. Senza creare allarme. Molto professionali».

Quanto sono rimasti nell’area di servizio di Serre?

«Non ho preso il tempo, credo circa mezz’ora. Uno degli investigatori mi ha chiesto dove esattamente ci trovavamo, ho risposto appunto a Serre. Un altro ha fatto benzina e preso un caffè prima di ripartire con i lampeggianti, questa volta sì, accesi. In mezzo a Giulia ed Audi la 500 con cui erano arrivati i tre. Direzione Siena».

Ha visto in faccia Del Re?

«No, un attimo di profilo. E’ rimasto sempre all’interno della vettura. Le due donne invece sono scese, ho notato che parlavano al telefono».

Ha avuto paura?

«Non più di tanta. Però sulle prime sono rimasto male. Sorpreso. Anche se avendo lavorato alcuni anni nell’area di servizio ‘Cantagallo’ a Bologna era capitato qualcosa di simile ma per una rapina».