DANIELE PALMIERI
Cronaca

Alle radici delle nostre tradizioni. Il lungo giorno dei cantori del Maggio

Castiglione d’Orcia: dal pomeriggio e fino al mattino si rinnova l’appuntamento

Alle radici delle nostre tradizioni. Il lungo giorno dei cantori del Maggio

Alle radici delle nostre tradizioni. Il lungo giorno dei cantori del Maggio

Puntuale, come l’avvicendarsi dei tempi e delle stagioni (anche se queste ultime sono sempre meno riconoscibili dal punto di vista meteorologico), torna oggi a Castiglione d’Orcia ’Il Maggio’, una tradizione la cui origine (per il canto) si perde nei secoli passati ed è ancora oggi portata avanti da un gruppo di appassionati cantori e suonatori. Nel primo pomeriggio di oggi muoveranno dal paese alla volta del territorio circostante (suddiviso in tre itinerari diversi, utilizzati a rotazione, uno all’anno), "per far visita agli amici e per farlo buon guadagno". Si aprirà così una lunga giornata per cantori e suonatori del ’Maggio’.

Giungendo nelle corti dei casolari e delle abitazioni di campagna intoneranno madrigali beneaguranti, che inneggiano al risveglio della natura dopo l’apparente sonno invernale, ai buoni raccolti, all’amore, auspicano che "le volpi e faine non s’accostino nell’aia", chiedono qualche alimento da consumare sul posto insieme a un bicchiere di buon vino (un tempo il sacco della farina, le uova e il vino venivano raccolti ed utilizzati per un pranzo finale).

Dopo ogni madrigale, l’orchestrina di strumenti a fiato esegue un brano: si tratta di valzer, mazurche, polche scritte tra fine Ottocento e primo Novecento da alcuni virtuosi musicanti della banda, tramandati a memoria e diventati ormai tradizionali.

L’azione-spettacolo prosegue fino a tarda sera quando, verso le 21 il gruppo arriva nella zona di via della Bonaria e via Castellana, per fare poi ingresso, dopo la mezzanotte, a Rocca d’Orcia da porta Senese, continuando nel centro di Castiglione d’Orcia fino alle prime luci del giorno, quando "spunta l’alba e si veste il sole, se le mette le scarpe d’oro".

Il rituale si conclude al cancello del camposanto, con un saluto ai maggiaioli e ai compaesani trapassati. Un appuntamento emozionante che ci riporta alle radici più intime delle nostre tradizioni.