Al ’Roncalli’ mancano 200 banchi

Studenti costretti a stare in classe solo con le sedie. La scuola: "Facciamo il possibile per limitare i disagi"

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di Fabrizio Calabrese

Primi due giorni di scuola in salita, per una parte degli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Roncalli“ di Poggibonsi che hanno dovuto prendere appunti tenendo il quaderno sulle ginocchia. Al suono della prima campanella, nelle aule di via Senese mancavano all’appello duecento dei nuovi banchi monoposto. Ieri sembra ne siano arrivati sessanta, ma l’iniezione di nuovi arredi non è stata sufficiente e centoquaranta alunni non hanno ancora un punto di appoggio.

Una situazione che ha subito provocato un’inevitabile polemica, come era facilmente prevedibile. La scuola “Roncalli“, però, che suo malgrado si trova tra l’incudine e il martello, aveva già messo le mani avanti spiegando, ieri l’altro a fine giornata, attraverso i propri canali social, i motivi di questa disfunzione. "Come già anticipato dal dirigente scolastico – si legge nel post – nelle riunioni con i genitori delle classi prime e con i rappresentanti delle altre classi, alla scuola non sono ancora arrivati i banchi monoposto richiesti al ministero (circa mille). La scuola ha fatto tutto il possibile per garantire i banchi al numero maggiore possibile di studenti, reperendoli tra le risorse interne e mettendo, là dove possibile, i banchi “doppi“, opportunamente distanziati, come postazione individuale".

Questo sforzo, purtroppo, non ha permesso di coprire tutte le necessità e circa 200 studenti su 1200 sono rimasti esclusi dall’assegnazione interna dei banchi. Il dirigente, Gabriele Marini, viene sottolineato nella nota, ha sollecitato più volte il ministero richiedendone l’arrivo. "Adesso – spiegano al Roncalli – siamo in attesa che ci vengano consegnati, il ministero ha iniziato la distribuzione a livello nazionale i primi di settembre e ha una propria road map su cui non abbiamo possibilità di azione. Ci siamo, in ogni caso, già attivati per reperire altre risorse in un’ottica di rete territoriale".

Alcuni genitori hanno espresso preoccupazione per lo svolgimento dell’attività didattica in attesa che arrivino le nuove postazioni. "I nostri docenti, la maggior parte di pluriennale esperienza – si aggiunge nel post – metteranno in campo tutte le azioni didattiche utili a gestire la complessità del momento e a garantire il benessere di studentesse e studenti, uno dei nostri obiettivi primari".