"Aiutiamo i bambini in fuga Il nostro Natale sia per loro"

Il cardinale Lojudice fa appello per tutti i piccoli scappati nel nostro territorio "Abbiamo due doni bellissimi: due famiglie siriane qui con i corridoi umanitari"

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Un appello a trascorrere gli appuntamenti natalizi pensando in particolare alle fragilità, alle sofferenze, ai bisogni dei bambini di tutto il mondo, in particolare di quelli che soffrono insieme alle loro famiglie per le conseguenze dei conflitti. Lo rivolge il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle Val d’Elsa-Montalcino, insieme a tutta la Caritas diocesana. "In questo dicembre 2022 – scrive Lojudice – è facile prepararsi per la nostra diocesi alla ’venuta del Signore’. Abbiamo la gioia di aver avuto due doni bellissimi: due famiglie siriane che grazie ai corridoi umanitari della Comunità Sant’Egidio e di Caritas italiana sono arrivate da noi proprio nella prima settimana di Avvento. Vengono da due campi profughi in Libano, campi dove i loro bambini non potevano essere curati (due dei loro figli hanno patologie importanti), non potevano studiare e neppure i loro genitori lo hanno potuto fare perché hanno trascorso la vita spostandosi di continuo, fuggendo da missili e bombe. Ora sono da noi e speriamo di aiutarli a trovare un po’ di pace, serenità, cura…".

Le due famiglie erano arrivate a Fiumicino il 28 novembre, accolte dallo stesso Lojudice insieme ad Anna Ferretti della Caritas, ed erano state trasportate a Siena grazie ai volontari della Misericordia. Questi due casi, gli ultimi, fanno però parte di un quadro ben più complesso, con tante situazioni che riguardano giovanissimi e bambini e vengono poste all’attenzione della diocesi e della Caritas.

"Ma oltre a loro, molti minori in questo momento sono seguiti dalla nostra diocesi: bambini e bambine ucraini in fuga dalla guerra, o che hanno perso all’improvviso un genitore e si sono trovati senza sostentamento, o che hanno i genitori senza permesso di soggiorno, o che hanno il frigo vuoto con niente da mangiare". Una situazione per cui le istituzioni religiose cercano di proporre soluzioni, sottolinea il cardinale Lojudice. "Celebriamo allora la nascita di Gesù stringendoci intorno a loro – afferma l’arcivescovo –. Hanno bisogno di affetto, cure, attenzioni, preghiere. Abbiamo predisposto piccole iniziative con babbo natale per i bambini ucraini e siriani che sono ospiti da noi, un dono da far pervenire a tutte le famiglie dove c’è un bambino, una celebrazione eucaristica per tutti volontari impegnati in modo associato o singolo nel servizio agli altri, perché anche chi aiuta ha bisogno di essere sostenuto". Resta poi il tradizionale appuntamento per il 25 dicembre, un modo per non far sentire sole e accogliere le persone più in difficoltà. "Non mancherà – conclude – il pranzo natalizio per tutti coloro che saranno presenti alla mensa di San Girolamo con le suore vincenziane e i volontari che li accoglieranno con gioia, amore e un bel panettone".