A letto con l’influenza: "Il 34% degli accessi ai tre pronto soccorso provocati dai virus"

Assunta De Luca, direttrice sanitaria Asl Sud Est: "C’è correlazione tra mancate vaccinazioni e visite in ospedale, il picco non è raggiunto. La miglior cura è il riposo, chi è malato non vada a scuola o al lavoro".

A letto con l’influenza: "Il 34% degli accessi ai tre pronto soccorso provocati dai virus"

A letto con l’influenza: "Il 34% degli accessi ai tre pronto soccorso provocati dai virus"

Influenza e Covid stanno riempiendo gli ospedali, ma sul territorio i virus stagionali sono padroni della scena da settimane. La conferma arriva dalla direttrice sanitaria Asl Sud Est, Assunta De Luca. "Per avere una stima dell’incidenza delle sindromi simil influenzali, ci sono i dati dell’Istituto Superiore di Sanità. Il rapporto dell’ultima settimana 2023, evidenzia un valore più alto rispetto alle stagioni precedenti. Il picco dell’Influenza non è stato raggiunto, la ripresa delle attività scolastiche contribuirà a un aumento della trasmissione del virus".

C’è anche il Covid...

"Le manifestazioni cliniche delle infezioni provocate dal virus influenzale, quelle da Sars CoV2 e quelle da altri virus respiratori sono per certi versi sovrapponibili. E’ molto difficile avere un quadro sull’incidenza sulla popolazione. Per il Covid l’effettuazione del tampone è lasciata all’iniziativa individuale e non viene di norma ufficializzato".

Ci sono dati su accessi ospedalieri o agli ambulatori?

"Dal 16 dicembre al 9 gennaio abbiamo avuto circa il 34% degli accessi ai nostri tre Pronto soccorso provinciali (Campostaggia, Nottola e Abbadia San Salvatore) per sindrome influenzale o Covid. Molti pazienti si sono presentati pur avendo già avuta una risposta dal medico curante. C’è una correlazione diretta tra la mancata vaccinazione contro l’influenza e contro il Covid e gli accessi al Pronto soccorso. Non essersi protetti con il vaccino incide negativamente sulla gravità dei pazienti che presentano insufficienze respiratorie acute, soprattutto anziani e con comorbilità. Negli ambulatori dei medici di medicina generale l’afflusso è stato maggiore anche rispetto al pre Covid. La spiegazione potrebbe essere ricercata nel minore utilizzo della mascherina rispetto al periodo pandemico e nella maggiore preoccupazione per le malattie respiratorie. Le due dinamiche sembrano in contraddizione ma non lo sono".

Come si manifesta l’influenza?

"In generale con febbre e sintomi respiratori. La febbre si presenta improvvisamente ed è in genere alta, superiore ai 38 gradi, nei bambini con punte anche fino a 39-40, accompagnata da tosse (di solito secca), dolori ossei e muscolari diffusi, mal di testa, grave malessere (spossatezza) e mal di gola. La tosse può essere grave e molto fastidiosa e durare due o più settimane. Possono essere presenti altri sintomi come fotofobia e inappetenza. Non sono comuni sintomi gastrointestinali, quali nausea, vomito, diarrea che di solito sono provocati da virus simil-influenzali, ma possono presentarsi soprattutto nei bambini".

E il Covid?

"La variante prevalente è la JN.1, che essendo discendente di Omicron sembra efficacemente prevenuta dall’attuale generazione di vaccini. Per il Covid, come per l’influenza, le complicanze più rilevanti si manifestano nei soggetti fragili per età avanzata o per patologie".

Come si curano?

"Le persone in buona salute di solito non hanno necessità di consultare un medico nel caso in cui contraggano l’influenza. Il miglior rimedio è stare a riposo, al caldo, e bere molta acqua. Si può assumere paracetamolo o ibuprofene per abbassare la temperatura e alleviare i dolori; è opportuno astenersi dal lavoro o da scuola fino alla guarigione sia per riposarsi che per evitare la trasmissione. È opportuno che si rivolgano al proprio medico i pazienti che presentano condizioni di fragilità, le donne incinte o i soggetti che presentano sintomi come difficoltà respiratoria, dolore al petto, tosse con sangue o peggioramento del quadro clinico dopo una settimana".

Paola Tomassoni