Siena, 3 gennaio 2023 – Giovani. Birra. Musica. Il tutto in una zona, quella del Parco Ragazzi di Sarajevo al Petriccio, spesso teatro di atti vandalici. Quante volte è stato scritto di danneggiamenti al campo da baseball, di giochi rovinati, di luci rotte. Un’area dove serve accendere i riflettori per evitare di scivolare davvero nel degrado. Per questo la telefonata fatta da un cittadino alla polizia municipale, a metà della scorsa settimana, era più che legittima. Il timore che potessero verificarsi altri eccessi in una zona che è invece giusto preservare. Ma questa volta la trama della storia era molto diversa.
E con un lieto fine che ha fatto conoscere un mondo di ragazzi che non si ubriacano o si picchiano, né si ritrovano per rovinare beni pubblici. Quanto per una passione. L’amore per la musica rap e la voglia di mettere in gioco le proprie competenze per realizzare qualcosa di bello da pubblicare su Instagram che è diventato ormai, insieme a Tik Tok, lo strumento di comunicazione della generazione che vive perennemente connessa, quella fino ai 19 anni. Ma andiamo per ordine. Il cittadino fa il suo dovere. Nota quell’assembramento di ragazzi. E probabilmente, visto il problema vandalismo che connota quest’area, avverte la polizia municipale. Un discreto numero di giovani, sembra che abbiano birra, comunque qualcosa da bere. E poi fanno musica.
Una pattuglia si reca subito sul posto, il tam tam fra i residenti inizia quando le divise raggiungono il gruppetto. Devono essere rimasti a dir poco sorpresi i ragazzi davanti alle forze dell’ordine che chiedevano loro chiarimenti. Bastava poco perché ci fosse il muro contro muro ed un semplice controllo causasse l’innalzamento di una barriera comunicativa da parte dei giovani. Poiché la Municipale è polizia di prossimità, quella che il cittadino percepisce come più vicina e dialogante, i ragazzi si sono aperti. E hanno raccontato una storia bella. Non di degrado ma di creatività. Nessuna voglia di distruggere, per contro di costruire. Perché si è scoperto che in realtà i giovanissimi, sotto i 20 anni, svolgevano attività diverse. Chi studiava e chi invece faceva l’artigiano.
Tutti all’opera per realizzare un video da mettere su Instagram di un giovane ’made in Siena’, cantante e leader di un gruppo di amici rodato dove ciascuno aveva il ruolo affinché ogni cosa funzionasse. Non ci sono opportunità a Siena per ’spaccare’ in questo settore. E forse i giovani si organizzano con il fai da te e l’aiuto dei social. Niente vandalismi ma creatività.