REDAZIONE SARZANA

Zannoni alla ribalta con ’I miei stupidi intenti’

La prima opera letteraria del ventiseienne sarzanese sta ottenendo un grande successo ed è già arrivata alla prima ristampa

’I miei stupidi intenti’ è un romanzo brillante, limpido e ambizioso, ma soprattutto è la prima opera letteraria del ventiseienne sarzanese Bernardo Zannoni - per gli amici Jim Bandini. Il romanzo edito da Sellerio è stato accolto sin da subito da un’enorme approvazione popolare, tanto che non solo dopo appena tre settimane dalla sua uscita – il 26 agosto del 2021 – è stato necessario procedere con una ristampa, ma è notizia certa che Bernardo Zannoni l’8 dicembre andrà a Roma, dove alle 18, nelle Sala Aldus, presenterà al pubblico la sua opera. Che la creatività e anche l’essere un po’ sopra le righe fossero i cavalli di battaglia di Bernardo è sempre stato evidente per chi, un minimo, l’ha conosciuto. L’amore per la musica e anche per l’eccentricità, infatti lo accompagnano da anni, così come l’arte dello sperimentare sempre cose nuove. Bernardo Zannoni ha più d’una passione, che l’hanno spinto, appena ventenne a girare cortometraggi, ma anche a produrre canzoni, oggi disponibili su Spotify.

Ma tornando all’indiscutibile successo del suo romanzo che è stato accostato dalla critica sia alla distopia di George Orwell, che ai racconti dagli spiccati intenti sociali di Charles Dickens; alle favole di Esopo e all’esistenzialismo di Albert Camus, noi pensiamo che meriti di essere letto. ’I miei stupidi intenti’, ha come protagonista Archy, una faina (che diciamolo non è proprio il re della foresta ed è stata scelta come personaggio principale proprio per questo), per lo più zoppa, venduta dalla madre per una gallina e mezzo all’usuraio Solomon, una volpe astuta e piena di segreti. L’istrice Klaus e il cane Gioele che vivono nelle loro casette potrebbero far pensare a un cartone della Disney, ma I miei stupidi intenti non ha niente a che vedere con la leggerezza di un cartone animato. Leggendo quelle 250 pagine si viene posti davanti a dei grandi quesiti che accompagnano la vita di qualsiasi individuo, costretto a confrontarsi con il proprio status sociale, con il tentativo di migliorarsi, con il dolore, l’abbondono, con la morte e con l’esistenza di un’entità superiore. Ma ’I miei stupidi intenti’, che non vuole essere un romanzo nichilistico, mette anche i protagonisti – che ricordiamo essere animali – di fronte ai propri istinti primordiali, a cui spesso non sanno resistere. Per darvi un piccolo assaggio si può dire che Archy, nelle sue avventure, scoprirà la scrittura "che ci dà l’illusione di qualcosa che durerà più di noi", il trascorrere del tempo e persino l’esistenza di Dio, il resto non vi resta che leggerlo da soli.

Elena Sacchelli