Vini doc sotto l’Aurelia? Proposta bocciata

Un no motivato dai docenti agronomi dell’istituto agrario Arzelà sull’idea di allargare verso il mare l’are di produzione del “Colli di Luni”

Paolo Peparini

Paolo Peparini

Sarzana (La Spezia), 16 gennaio 2020 - Una produzione vinicola Doc anche nei terreni al di sotto dell’Aurelia, verso il mare? Proposta bocciata! A dire no sono i professori dell’istituto Agrario Parentucelli-Arzelà. Un no motivato che arriva insieme alla proposta di una tavola rotonda per aprire il confronto e lanciare il consorzio di valorizzazione. ll vino di Luni dovrà continuare ad essere prodotto sui ‘Colli‘ secondo i docenti che hanno esaminato la proposta dai sindaci della zona Doc su cui si è già espresso a favore anche l’assessore regionale all’agricoltura Stefano Mai. E candidano la scuola a diventare punto di riferimento per la viticoltura locale.

"Nutriamo forti dubbi – osserva l’agronomo Paolo Peparini, portavoce dei docenti dell’Arzelà – sull’idea di allargare la denominazione geografica dei vini Colli di Luni al di sotto dell’Aurelia. La scienza agronomica spiega come la posizione collinare significhi tra le altre cose miglior incidenza della radiazione solare, maggiore ventilazione e una migliore maturazione delle uve. La vite ama i colli esposti al sole". Tre nodi cruciali nelle riflessioni di Peparini e dei docenti agronomi dell’istituto. Il primo è che i vigneti ad altitudini nulle, se non minori rispetto il livello del mare come la piana di Marinella devono fare i conti con temperature più elevate e con il rischio di asfissia dell’apparato radicale. Il secondo è il dubbio sui rischi di un enorme aumento dell’offerta di vino di qualità, vera o presunta, tra cui quello di un crollo del prezzo del Vermentino ma anche di una produzione sensibilmente inferiore all’attuale, almeno per le caratteristiche organolettiche, che potrebbe comprometterne la reputazione. Il terzo nodo è il pericolo di economie di scala concorrenziali e contraccolpi alle piccole realtà attuali.

«Per questo – sottolinea Peparini – è fondamentale anche qui l’azione di un Consorzio di valorizzazione e tutela. La sua nascita darebbe impulso all’introduzione di nuove tecniche viticole ed enologiche, alla promozione dell’immagine del vino Colli di Luni e del suo territorio, alla vigilanza sulla qualità delle produzioni. Un Consorzio destinato ad avere un ruolo chiave e a migliorare coesione e operatività tra gli aderenti prima di affrontare la controversa questione dell’estensione della Doc".

Cosa fare nei terreni al di sotto dell’Aurelia? Due le opportunità produttive secondo Peparini: il basilico genovese Dop che già offre un ottimo esempio di successo imprenditoriale e lo zucchino sarzanese per il propone forme associative tra produttori e un serio progetto di valorizzazione. Per il vino secondo il docente sono possibili "modesti incrementi" e un periodo transitorio obbligatorio di produzione Igt. L’istituto Agrario lancia quindi la proposta di una tavola rotonda rivendicando il ruolo della scuola per il confronto delle idee e il formarsi delle opinioni.

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