Trasparenza sul futuro di Marinella "Tema cruciale per l’intera città"

Grande partecipazione all’incontro in Sala della Repubblica con lo storico dell’arte Tomaso Montanari "Chiediamo altro rispetto alle troppe scorribande del passato e alla propaganda del presente"

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di Elena Sacchelli

"Questa serata ha molti promotori, ma nessun padrone. Facciamo politica è anche promuovere una discussione aperta e continua. Il futuro di Marinella è cruciale per l’identità di Sarzana: chiediamo altro rispetto alle troppe scorribande del passato e alla propaganda del presente". Parole di Marco Lorenzo Baruzzo, uno dei promotori di “Paesaggi, la tutela del territorio e i beni comuni. Il caso Marinella”.

Che lo sviluppo di Marinella sia una delle tematiche più sentite dalla cittadinanza e che sarà uno dei punti cruciali su cui si giocherà la campagna elettorale in vista delle amministrative di questa primavera è cosa nota. Ma che l’incontro con il professor Tomaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena, storico dell’arte e saggista, fissato per giovedì sera alla sala della Repubblica suscitasse un interesse così capillare e una partecipazione così elevata non era affatto scontato. A emergere, durante l’assemblea, è stata la necessità di preservare il paesaggio di Marinella nella sua unicità nonostante i piani di sviluppo che, dopo anni di immobilismo, riguarderanno da vicino la frazione. Si tratta del Pinqua – il progetto innovativo per la qualità dell’abitare – progetto pubblico per cui Sarzana ha già ottenuto un finanziamento statale di 15 milioni di euro e del piano di rigenerazione urbana di Marinella, promosso invece dalla Marinella spa, società in liquidazione, recentemente oggetto di un decisivo cambio di passo dovuto alla nomina dei nuovi liquidatori Giovanni Grazzini e Giovanni Currò.

L’analisi di Montanari è stata ampia e eterogenea: dopo aver citato Camus e papa Francesco ha ricordato l’autorità del Consiglio di Stato e la necessità di dare concretezza politica alla tutela del paesaggio e dei beni culturali. "Il paesaggio rappresenta un interesse prevalente rispetto a qualunque altro interesse, pubblico o privato – ha asserito Tomaso Montanari – quindi deve essere anteposto alle esigenze urbanistico-edilizie. Proteggere attivamente e non nel segno dell’immutabilità".

A collegare le riflessioni di Montanari con l’attualità locale ci ha pensato Marco Lorenzo Baruzzo che, nella sua presentazione, ha ricordato che "la pianificazione pubblica deve essere prioritaria e deve armonizzare gli interessi particolari, non farsi guidare da questi". Una critica per nulla velata alla scelta dell’amministrazione Ponzanelli di portare in consiglio comunale e approvare, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno, insieme le due pratiche – quella pubblica e quella di natura privata – senza che prima fossero state approfondite nei dettagli.

Tra le questioni aperte sul tavolo, la ridefinizione della linea demaniale, il mantenimento di un vincolo unitario sulla piana agricola e soprattutto le prospettive del Pinqua: "Siamo preoccupati per il via libera che si vorrebbe dare al frazionamento della piana che comprometterebbe l’identità paesaggistica e storica e la possibilità di rilanciare la vocazione agricola del territorio – ha aggiunto il giovane dem -.Bene il Pinqua ma ci sembra un grave errore unirlo in un matrimonio innaturale a un piano di iniziativa privata". E ha concluso: "Sull’esigenza della riqualificazione e del recupero siamo tutti d’accordo purché sia tutelato prioritariamente l’interesse pubblico. In caso contrario, ai cittadini, ai movimenti e alle forze politiche spetta il compito di agire con strumenti più incisivi del semplice sdegno".