Spiaggia sequestrata, ma è tutto a posto

Il materiale da requisire per essere sottoposto ad ulteriori accertamenti era quello ancora stoccato sotto il ponte della Colombiera

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E’ stato un sequestro lampo, caratterizzato da interpretazioni non proprio applicate alla lettera e qualche equivoco arrivato a complicarne il percorso. Che la spiaggia libera di Marinella sia stata, seppure per qualche ora, "sigillata" però non ci sono dubbi così come è altrettanto innegabile che nell’operazione ci sia stata qualche interruzione di comunicazione. Adesso però i 1200 metri di litorale sottoposti all’intervento di ripascimento predisposto da Regione Liguria sono ufficialmente fruibili e liberi da ogni vincolo ma venerdì scorso, anche se soltanto per qualche ora, i carabinieri del nucleo forestale della Spezia li hanno chiusi, eseguendo la disposizione del Gip.

Ma proprio su questo aspetto si è creato il primo equivoco come è emerso nell’unica dichiarazione ufficiale arrivata ieri, da venerdì scorso, a firma del Procuratore della Repubblica, Antonio Patrono. "Si precisa – ha scritto – che il sequestro preventivo disposto dal giudice per le indagini preliminari ha ad oggetto esclusivamente il materiale destinato a tali operazioni ma che ancora non sia stato utilizzato, ovunque esso sia custodito. Si chiarisce, anche a precisazione e correzione di eventuali diverse informazioni al riguardo, che la spiaggia del litorale di Marinella non è e non è mai stata sottoposta a sequestro preventivo".

Nella tarda mattinata di venerdì però i militari sono arrivati in spiaggia e hanno piantato i cartelli indicanti il sequestro dell’area, facendo sobbalzare gli amministratori comunali di Sarzana informati della situazione soltanto dagli organi di stampa attivandosi immediatamente per avere delucidazioni. Il materiale da sequestrare per sottoporlo a ulteriori indagini e verificarne la granulometria non era però quello già distribuito nel ripascimento, concluso ai primi di aprile, ma la parte ancora giacente nell’area di stoccaggio sotto il ponte della Colombiera, al confine tra i territori di Sarzana e Ameglia. A trarre in inganno i carabinieri, molto probabilmente, ci ha pensato la sorte. Qualche giorno prima infatti il mare ha trasportato sul litorale una buona quantità di "lavarone", quell’impasto scuro di erba e sfalci che ciclicamente la corrente sposta di spiaggia in spiaggia. E questo spettacolo non certamente edificante può aver rafforzato l’idea di essere arrivati nel punto giusto.

Nelle ore successive le richieste di chiarimento partite dal Comune di Sarzana e da Regione Liguria che ha finanziato l’intervento di utilizzo della sabbia dragata dal fiume sulla spiaggia libera di Marinella. Operazione per la quale due tecnici della Difesa del Suolo, come specificato dall’ente regionale, sono stati iscritti nel registro degli indagati. La spiaggia già venerdì sera era stata dissequestrata e infatti i cartelli erano spariti ma il Comune nonostante le richieste non aveva ricevuto nessuna comunicazione ufficiale. Ieri mattina è arrivato il chiarimento da parte del Procuratore che ha confermato la piena fruibilità della spiaggia confermando però le indagini sul materiale ancora depositato che i tecnici incaricati del ripascimento hanno comunque deciso di non utilizzare.

Il sindaco Cristina Ponzanelli, per confermare l’assenza di pericolo di inquinamento, dannoso per i fruitori e per l’ambiente, ha voluto tranquillizzare i sarzanesi, e non soltanto, girando un video sulla spiaggia interessata e pubblicandolo sulla sua pagina Facebook per fugare qualsiasi dubbio.

Massimo Merluzzi