Scoppia la guerra delle indennità. Raffica di ricorsi gerarchici. Dipendenti di Atc in trincea

Inviati già un centinaio di reclami: chiesto l’adeguamento delle somme al contratto nazionale. I sindacati appoggiano la protesta: "Da oltre un anno la società respinge le nostre istanze".

Scoppia la guerra delle indennità. Raffica di ricorsi gerarchici. Dipendenti di Atc in trincea

Scoppia la guerra delle indennità. Raffica di ricorsi gerarchici. Dipendenti di Atc in trincea

Solo ieri ne sono arrivati un centinaio, e la sensazione è che sia solo l’inizio. Una raffica di ricorsi gerarchici sta raggiungendo da ieri il quartier generale di Atc Esercizio. Nel mirino, un’indennità prevista dal contratto nazionale di lavoro, che non sarebbe stata corrisposta per intero dall’azienda, portando così i dipendenti – dopo i tentativi vani dei sindacati di categoria di interloquire con l’azienda – a mettere nero su bianco il reclamo per ottenere quanto sarebbe previsto. Tutto parte dal nuovo contratto collettivo nazionale Autoferrotranvieri licenziato nel 2022, che ha individuato in 8 euro giornalieri l’indennità di retribuzione ferie. In Atc, invece, l’indennità è ferma a 6,5 euro, soglia determinata dagli accordi integrativi aziendali. Sin dall’entrata in vigore del contratto nazionale, a livello locale i sindacati di categoria – in primis Cobas, Cgil e Cisl – hanno sollecitato più volte il cda di Atc Esercizio ad adeguare le indennità, chiedendo di stabilire almeno la somma di 8 euro sommando le indennità legate a presenza, guida e turno, e riconoscendo il medesimo indennizzo anche nelle giornate di ferie, come da contratto nazionale. Ipotesi sempre respinte da Atc, e che hanno portato all’offensiva dei dipendenti, assistiti proprio dalle sigle di categoria. Nel reclamo gerarchico viene chiesto all’azienda l’adeguamento a partire dal 1° luglio 2022 "delle indennità di presenza, guida, turno, sino alla concorrenza di 8 euro giornaliere; conseguentemente del riconoscimento di tale indennità anche nelle giornate di ferie". In soldoni, si parla di 45 euro in più all’anno in relazione al differenziale sull’indennità di ferie, e di circa 450 euro all’anno per ciò che riguarda l’adeguamento dell’attuale indennità. "È assurdo che un’azienda come Atc non riconosca una contrattazione nazionale, come sindacati abbiamo dato all’azienda tutto il tempo per cercare una soluzione e adeguarsi – afferma Mario Bonafiglia di Fit Cisl –. Gli stipendi di Atc sono inferiori alla media nazionale, ma con questa gestione aziendale non si riesce ad aprire un vero confronto". "Abbiamo portato il tema all’attenzione dell’azienda già dall’inizio del 2023 – rilancia Daniele Lodola dei Cobas – chiedendo in modo bonario di mettere a posto questa situazione. Curioso il fatto che i dipendenti della Seal (che lavora in subaffido per Atc; ndr) queste indennità le prenda, e i nostri lavoratori no. Qiesto è sicuramente un primo passo, vediamo cosa risponde l’azienda". Per Claudio Battolla della Cgil "chiediamo che venga riconosciuta la differenza le indennità, e che venga aggiornata la nostra, ormai datata. È assurdo che si debba arrivare sempre allo scontro".

Matteo Marcello