
Gli equilibri di maggioranza si fanno sempre più sottili. A un anno dalle amministrative la solidità del "governo" di Santo Stefano Magra mostra crepe sempre più nette soprattutto all’interno della sinistra. E’ di pochi mesi fa la divisione dal Partito democratico ma adesso anche all’interno del neonato gruppo di “Santo Stefano Viva“ la rotta sembra aver incontrato qualche scoglio.
Per questo sarà decisivo l’incontro tra il consigliere Angelo Zangani con gli altri componenti del partito renziano che peraltro vanta la maggioranza nell’assise comunale. E mentre dall’opposizione ancora attendono il chiarimento all’interno della maggioranza, auspicato e annunciato in autunno, è piovuta una nuova tegola sulla giunta guidata da Paola Sisti. La prima cittadina si sta disimpegnando in slalom, schivando i colpi della minoranza che sta chiaramente ipotizzando un lento abbandono alla causa santostefanese da parte di Sisti per un interessamento al percorso alle elezioni regionali. Ma anche le stoccate del fuoco amico non sono cosa da poco. L’ultima schermaglia è stata durissima e la netta contrapposizione del consigliere Zangani, le sue accuse di immobilismo amministrativo, malagestione dei rifiuti e eccessiva spesa corrente unite al voto contrario sul bilancio di previsione hanno messo in chiaro la spaccatura. Non soltanto con il primo cittadino ma anche all’interno di Santo Stefano Viva, che al contrario di Zangani, ha votato a favore del bilancio seppur con l’entusiasmo pari a zero. A fare da diga alla sindaca è rimasto il residuo gruppetto del Partito democratico ma è chiaro che in condizioni numeriche sempre più sottili diventa estremamente difficile reggere altri 12 mesi soprattutto perchè sul tavolo ci sono argomenti delicatissimi da risolvere.
Tra questi il progetto di realizzazione dell’impianto biodigestore del trattamento rifiuti che è tornato di stretta attualità, la vicenda sempre aperta della riambientalizzazione della cava della Brina, la bonifica dell’ex ceramica Vaccari la conclusione degli infiniti lavori di ristrutturazione di palazzo civico e il progetto di costruzione del nuovo polo scolastico. Senza dimenticare le due pratiche ritirate proprio per non inasprire lo scontro in maggioranza relative alla concessione a una società della gestione del parco "2 Giugno" di Ponzano e la realizzazione di un nuovo distributore di carburante nell’area retroportuale.
m.m.