REDAZIONE SARZANA

Premio nazionale di architettura nel nome di De Carlo

Il mondo della cultura ha amato Bocca di Magra tanto da trasformarla, negli anni ’60, in un buon ritiro di scrittori, artisti e giornalisti di livello internazionale che si ritrovavano ai giardini lungo fiume o sotto il pergolato del ristorante Ciccio per infinite conversazioni alle quale partecipavano residenti e pescatori che avevano un rapporto di amicizia con gli illustri ospiti. A distanza di anni ancora la Cultura si muove per la tutela del paesaggio contro l’avanzare del cemento. L’associazione International laboratory of architecture and urban design, fondata nel 1976 dall’architetto Giancarlo De Carlo, che fu assiduo frequentatore della zona, e oggi presieduta da Paolo Ceccarelli, lancia un premio nazionale di architettura intitolato a De Carlo e alla moglie Giuliana Baracco: una giuria internazionale valuterà il miglior progetto presentato da laureati o laureandi in architettura. Questo "in appoggio al Comitato nella lotta per i Giardini sul fiume disegnati da Luisa Castiglioni che il Comune vuol trasformare in una piazza di cemento e “asfalto natura". In occasione della premiazione, Ilaud

organizzerà un seminario sul futuro della foce della Magra.

Bocca di Magra ha sempre aperto le porte alla cultura con nomi come Giulio Einaudi, Italo Calvino, Salvatore Quasimodo, Sergio Solmi, Carlo Emilio Gadda, Mary Mc Carthy, Cesare Pavese, Valentino Bompiani, Mario Soldati, Giovanni Giudici, Eugenio Montale. Marguerite Duras ambientò alla foce del fiume il romanzo ’Il marinaio di Gibilterra’.

m.m.