Il vecchio piano ha compiuto 22 anni ma è ancora in vigore nonostante il cambiamento che nel tempo ha attraversato il mondo dell’ambiente. Dopo una lunga attesa si parte con la preparazione del nuovo piano integrato del Parco di Montemarcello Magra Vara che dovrà essere adottato entro novembre. Un lavoro per nulla semplice quello che è stato affidato a Nicoletta Giangarè architetto di Regione Liguria, profonda conoscitrice dell’argomento avendo svolto per anni il ruolo di dirigente al Comune di Ameglia. Spetterà a lei coordinare uno staff di professionisti chiamati a sviluppare una materia estremamente complessa sia dal punto di vista ambientale che occupazionale. Alle esigenze del rispetto dei vincoli imposti proprio dalla presenza di un parco naturale devono necessariamente coniugarsi le necessità di un mondo imprenditoriale che, da sempre, opera proprio all’interno dei confini del Parco di Montemarcello Magra Vara. Una materia che tocca, e non certamente in maniera leggera, attività come le darsene, rimessaggi che rappresentano gran parte del settore imprenditorale alla foce del Magra ma anche gli impianti di trattamento degli inerti, i cosiddetti frantoi, collocati dalla zona del Senato lungo l’asta fluviale fino a Vezzano. Tutte situazioni che nel tempo sono state affrontate, anche in termini perentori, ma poi lasciate decantare soprattutto per la mancanza di concrete alternative. La salvaguardia dell’occupazione, rappresentata da centinaia di posti di lavoro, è un tema che il piano integrato deve soppesare con estrema cautela. E proprio per questo il Parco apre giovedì la fase partecipativa con i primi due incontri di ascolto per la redazione del piano. Entrambi si terranno nella sala consiliare del Comune di Sarzana: il primo dalle 9.30 alle 12.30 dedicato a enti locali, enti di formazione, Università ed istituti scolastici. L’altro vedrà coinvolte le associazioni di categoria, ordini professionali, realtà associative ed aziende dalle 14.30 alle 17.30.La redazione del Piano integrato di parco (PIdP) prevede la realizzazione di uno strumento multidisciplinare che valorizzi e conservi gli ecosistemi dell’area protetta e delle quattro zone speciali di conservazione: Parco Magra Vara Montemarcello; Piana della Magra; Costa di Maralunga tutte di competenza dell’ente.
Massimo Merluzzi