
Lo hanno studiato, ne hanno approfondito storia e tesori, l’hanno fatto proprio e ora lo racconteranno. L’oratorio di Santa Croce a Sarzana sarà illustrato oggi a partire dalle 17 dai giovani della parrocchia di San Francesco, insieme a quelli del dopocresima, che accoglieranno i visitatori in occasione dell’apertura per la festa della Beata Vergine Maria Addolorata. Un piccolo e motivato gruppo formato da una ventina di loro, ha realizzato in due mesi un opuscolo sull’Oratorio, con la guida della direttrice del Museo Diocesano di Sarzana Barbara Sisti, dei catechisti Enrico Regoli e Gino Babbini e di don Franco Pagano, parroco di San Francesco. Lo scritto, corredato da foto, sarà distribuito a tutti i visitatori, che potranno così approfondire le peculiarità di questo gioiello nel centro storico di Sarzana, parzialmente tornato ai fedeli dal 1° settembre 2021 per la celebrazione della Messa in rito latino, che con la festa dell’Addolorata si apre al futuro. Nel piccolo opuscolo cartaceo, compaiono una breve storia dell’edificio e della Confraternita dei Disciplinati, di cui era sede un tempo, una descrizione dell’interno e delle opere, suddivise fra altare maggiore e presbiterio, rivestito di marmi policromi e bianco di Carrara con cupola affrescata nel XVIII secolo sulla cui parete sinistra è stato riposizionato il Martirio di Sant’Andrea, recentemente restaurato grazie ad un’iniziativa di Formimpresa Liguria, affiancato dal Martirio di San Pietro d’Alcantara.
E poi, gli altari laterali, la sacrestia e l’organo. "Un percorso di riscoperta – spiega don Pagano – che ha coinvolto tante persone ed è nato in concomitanza con una serie di cose che stanno rivitalizzando l’Oratorio e lo proiettano verso il futuro, dalle riaperture al restauro del dipinto. Cercheremo di utilizzarlo più spesso per eventi collaterali che lo restituiscano ai fedeli. Insomma, è passato dall’essere magazzino ad un tesoro, con una vitalità stabile e una ripresa che va oltre ad un utilizzo sporadico con cui perdeva mordente".
Il parroco ha apprezzato, in particolare, il clima in cui è nato questo opuscolo autoprodotto. "Ho trovato una forte collaborazione di adulti e ragazzi, ma soprattutto un grande entusiasmo nel ridare vita ad un luogo significativo di Sarzana e della sua storia religiosa. Ho visto gente ‘gasata’ dall’idea di ripulire e fare spazio alle nuove attività in un luogo che hanno letteralmente riscoperto, per certi versi con senso dell’avventura. Grazie ad un’idea condivisa, ora a Sarzana c’è un bellissimo spazio in più".
Chiara Tenca