L’istruttoria non si ferma Il biodigestore di Saliceti sotto l’esame dell’Europa

La petizione rivolta alla Commissione sarà sottoposta ad approfondimenti. Intervento in commissione di Brando Benifei, capodelegazione del Pd.

L’istruttoria non si ferma  Il biodigestore di Saliceti  sotto l’esame dell’Europa

L’istruttoria non si ferma Il biodigestore di Saliceti sotto l’esame dell’Europa

La commissione europea ha lasciato accesa una luce. La richiesta di approfondimento del lungo percorso, avviato con il cambio di destinazione e arrivato all’approvazione del progetto dell’impianto biodigestore dei rifiuti a Saliceti, è stata accolta. La petizione con la quale i sindaci Paola Sisti (Santo Stefano Magra) e Massimo Bertoni (Vezzano) supportati da comitati e associazioni hanno posto all’attenzione della Commissione europea una serie di quesiti non è stata arcihiviata ma ha ottenuto la garanzia di nuove verifiche.

I punti indicati nella petizione erano tre. Partendo dal rischio alluvione che ha già investito la zona individuata e potenzialmente potrebbe nuovamente mettere a rischio la valle attraversata dal Magra in caso di incidenti all’impianto; la discrepanza con l’esito della gara europea vinta da Iren nel 2016 che prevedeva la realizzazione del biodigestore in un altro sito e con dimensioni inferiori; un esame dei finanziamenti Pnrr che dovrebbero andare solo a progetti non dannosi per l’ambiente. Proprio sui 40 milioni stanziati il Comune di Santo Stefano ha presentato un ricorso ancora pendente al Tar del Lazio.

Alla fine della audizione tenuta ieri a Bruxelles, la Commissione ha deciso di non archiviare la petizione ma di procedere con nuovi approfondimenti anche nei confronti delle autorità italiane cominciando da Regione Liguria. "Un ringraziamento all’onorevole Brando Benifei – ha commentato la sindaca santostefanese Paola Sisti – per il suo impegno a sostegno della petizione e al Comitato Biodigestore e a tutti i cittadini che si stanno spendendo per questa importante causa". L’europarlamentare spezzino, capodelagazione al parlamento europeo, è intervenuto nel corso dell’audizione: "Ho chiesto – conferma – un supplemento di istruttoria da parte della Commissione ripercorrendo le ragioni di contrarietà a un progetto che presenta numerose criticità. In primis ignora totalmente gli elementi di rischio idrogeologico e ambientale, che anche in questi giorni sono tornati drammaticamente in evidenza. Considerazione, questa, resa ancora più seria dal fatto che nel 2011, proprio nella zona dove dovrebbe insistere l’impianto, c’è stata un’alluvione. La battaglia contro una scelta sbagliata e dannosa per il territorio va avanti e continuerò a sostenerla accanto ai promotori della petizione Roberta Mosti del Comitato Sarzana, che botta!, Luca Cerretti di Italia Nostra, Rino Tortorelli per Cittadinanzattiva, Demetrio Macheda del No biodigestore Saliceti, Fabrizia Giannini di Acqua Bene Comune e i sindaci Paola Sisti e Massimo Bertoni". L’europarlamentare ha evidenziato come lo spostamento da Boscalino a Saliceti sia una variazione del contratto di appalto e quindi violi le direttive europee.

Massimo Merluzzi