L’alieno vorace che devasta agrumi, viti e altre piante

L'insetto alieno Aleurocanthus spiniferus, proveniente da aree tropicali, sta infestando le piante italiane, causando danni e riducendo la loro commercializzazione. È stato avvistato per la prima volta nella Val di Magra nel 2022 e da allora si è diffuso in diverse regioni. È considerato un parassita da quarantena e la sua presenza deve essere segnalata alle autorità fitosanitarie.

L’Aleurocanthus spiniferus è un organismo ’alieno’, ossia arrivato nel nostro paese e nei nostri territori in tempi recenti, avendo il suo ambiente d’origine nelle aree tropicali di Asia, Africa e del Pacifico. Una migrazione legata probabilmente alla crescente mobilità globale, con la conseguenza che, ovviamente, da queste parti non ha incontrato una adeguata presenza di antagonisti naturali. Si tratta di un insetto lungo un paio di millimetri, capace di brevi voli a zig-zag. Ha ali grigie con piccole macchie bianche ricoperte da polverina cerosa. Ed è fitofago: si nutre di piante di vario genere, danneggiandole. Se l’infestazione è massiva può anche causarne la morte. Ricopre la superficie di foglie e frutti di melata zuccherina, con conseguente sviluppo di fumaggine (funghi saprofiti sulla superficie dei vegetali), riduzione della respirazione e della fotosintesi. Piante e frutti diventano quanto meno antiestetici e non commerciabili. Nei casi più gravi il fogliame può cadere e essere ridotto lo sviluppo dei frutti dopo la fioritura, fino alla possibilità di morte della pianta. Predilige le piante di agrumi (limone, arancio, mandarino...) ma non disdegna vite, melo, pero, ciliegio e altri alberi da frutto oltre a piante ornamentali quali rosa, magnolia e così via. E’ considerato dalla normativa europea come parassita da quarantena e c’è l’obbligo di segnalarne la presenza al servizio fitosanitario.

Il primo avvistamento di Aleurocanthus spiniferus nella Val di Magra si è registrato alla fine del 2022, grazie a un cittadino che lo ha notato nel territorio di Luni. Scattato l’allarme, il servizio fitosanitario regionale ha avviato l’iter di controllo e contenimento, con il decreto del gennaio di un anno fa. Il micro-insetto era stato trovato in Italia per la prima volta nel 2008, negli agrumeti del Salento in Puglia. Da allora si è diffuso in varie regioni tra le quali la Toscana e poi la Liguria (primo focolaio ad Arenzano nel luglio del 2021).

Anna Pucci

Elena Sacchelli