
Saranno gli esposti, gli orfani abbandonati e presi in carico dall’amministrazione, i protagonisti di Una bambina di nome Sarzana. Questo il titolo della rappresentazione performativa che questa domenica, alle 18, il teatro Ocra – nell’ambito della rassegna Smaschera -porterà in scena nella sala consiliare di palazzo Roderio. Un progetto o meglio un’azione di teatro-comunità che l’associazione di promozione sociale sarzanese presieduta da Toni Garbini, drammaturgo e regista teatrale, ha pensato per valorizzare l’archivio storico della città, recentemente riqualificato e digitalizzato, con l’obiettivo di avvicinare i suoi contenuti ai cittadini.
"Una bambina di nome Sarzana è un’azione culturale finalizzata alla valorizzazione del nostro archivio comunale, considerato dagli esperti del settore uno dei più interessanti della Regione – ha spiegato Toni Garbini –. Nel dettaglio l’appuntamento di questa domenica si concentra sull’analisi dei documenti che risalgono a 200 anni fa relativi agli esposti, i trovatelli presi in carico dall’amministrazione, che ci raccontano storie di emarginazione, povertà e una tragica condizione femminile". Un lavoro di ricerca di archivio certosino ha fatto sì che il laboratorio teatrale, grazie anche al contributo di Coop Liguria che ha messo a disposizione gli spazi del Centroluna per gli incontri del teatro Ocra, sia riuscito a definire una drammaturgia originale che racconti uno spaccato del nostro passato. "L’idea che sta alla base del nostro lavoro – ha proseguito Garbini – è riflettere sul territorio e la sua comunità attraverso la vita di una bambina immaginaria che vive attraverso i secoli, utilizzando l’autentica documentazione presente nell’archivio storico. Intorno al 1820 non era raro che i bambini piccoli venissero lasciati in una cesta di vimini o nel carro curto dell’ospedale per essere poi spediti agli ospizi. Il primo segmento del nostro lavoro affronterà proprio questa tematica delicata".
Uno spettacolo profondamente legato al territorio sarzanese quello che sarà presentato al pubblico domenica, reso possibile grazie alla partecipazione attiva e volontaria di un gruppo di 20 persone interessate al progetto. Si ricorda che l’ingresso per assistere al lavoro del teatro Ocra, cooperativa attiva dal 1992 e impegnata nella salvaguardia del patrimonio culturale con particolare riferimento alla valorizzazione dI memoria e tradizioni locali, sarà gratuito.
Elena Sacchelli