I temi che riguardano Marinella, a partire dal Pinqua finanziato con 15 milioni di soldi pubblici del Pnrr e due milioni (sia pure come ’scambio’ tra immobili e oneri di urbanizzazione) di soldi pubblici del bilancio comunale, meritano di essere adeguatamente illustrati a tutti e tutti devono essere coinvolti nel dibattito. Lo sostiene il Partito democratico di Sarzana, per nulla soddisfatto dopo la mini-assemblea svoltasi martedì pomeriggio negli uffici della Marinella spa – presenti il liquidatore della società Manolo Cacciatori, l’assessore Luca Ponzanelli e esponenti della Consulta e della Pro loco – alla quale hanno partecipato davvero in pochi. Non si tratta solo di un rimbrotto ma anche di proposte precise, come ad esempio quella – che sarebbe rivoluzionaria – di prendere atto della modifica della linea di costa e arretrare la linea demaniale fino alla strada litoranea, inglobando nei beni demaniali le aree considerate ’retrospiaggia’ oggi proprietà privata, in particolare della Marinella spa.
L’avvio del Pinqua "merita la convocazione di un’assemblea pubblica che coinvolga tutti i consiglieri comunali, residenti, operatori commerciali, balneari, associazioni e comitati – ha spiegato Andrea Forcieri, responsabile territorio e urbanistica della segreteria del partito –. A Marinella è in gioco un delicato equilibrio fra trasformazione e conservazione del territorio: riqualificare significa soprattutto proteggere dagli effetti di una potenziale speculazione". A nome del Pd, Forcieri, ribadendo la necessità di un confronto democratico e aperto, punta il dito sul pressapochismo. E chiede: "Quale sarà il cronoprogramma dei lavori? E quali saranno le priorità di intervento?".
A non convincere i dem è stata anche "la tardiva autocritica" sulla mala gestione della spiaggia libera, portata avanti dall’amministrazione Ponzanelli "tra affidamenti pasticciati, irregolarità, disservizi, con la spiaggia libera abbandonata solo per aspettare che la proprietà decidesse quale tutela dare ai suoi interessi particolari". Ma un modo per dare un assetto dignitoso alla spiaggia libera ci sarebbe ed è legato all’adozione del Pud, il piano di utilizzo delle aree demaniali marittime: "Il ritardo nell’adozione del piano sembra garantire la non interferenza con le scelte della proprietà e finisce con il subordinare l’interesse pubblico a quello privato. Auspichiamo uno sforzo trasversale per risolvere la questione annosa di un arenile spaccato a metà tra spiaggia demaniale e retro spiaggia privato. L’aggiornamento della linea demaniale darebbe nuova sistemazione e nuove prospettive alla spiaggia pubblica".
Secondo i dem il Pud creerebbe quindi le condizioni "per dare stabilmente servizi, pulizia e sicurezza all’arenile pubblico, con la previsione di spiagge libere attrezzate da mettere a bando con l’onere di provvedere alla manutenzione anche degli altri tratti liberi". La giunta, conclude Forcieri, "non può limitarsi a infinite trattative con una proprietà che pensa solo a tutelarsi senza richiamarla a effettuare neppure gli interventi di manutenzione e messa in sicurezza che la legge impone".
Elena Sacchelli
Anna Pucci