REDAZIONE SARZANA

La pace raccontata dallo storico Giulio Gallo

L’esperto arcolano sarà ospite del convegno genovese curato da Unhcr. Tra i suoi attestati spicca una laurea in scienze internazionali

Da Arcola a Genova per spiegare cos’è la pace. Oggi lo storico Giulio Gallo, arcolano, sarà ospite a Genova in un convegno organizzato tra gli altri enti dall’Unhcr, Action aid e Unicef, i licei Piero Gobetti e Grazia Deledda, insieme al sindaco di Genova Marco Bucci, dell’onorevole Brando Benifei, al senatore Riccardo Nencini, a rappresentanti di istituzioni, università e associazioni. L’occasione è la ricorrenza della giornata mondiale dell’acqua, il tema centrale la sfida all’educazione in un momento di conflitti. Gallo, laureato in storia e filosofia, studi internazionali, scienze per la pace trasformazione dei conflitti e cooperazione allo sviluppo e che nel borgo arcolano ha realizzato anche una Kaverna, un’accademia sullo stile platonico dove si uniscono viaggi interiori, arte e dialoghi filosofici, è attualmente impegnato nelle scuole del territorio nel progetto "Giovani ambasciatori di pace" e oggi tratterà proprio il tema della pace. "Pace non vuol dire non essere in guerra – spiega Gallo –. Pace significa assenza di conflitti sociali, civili, religiosi, interculturali, armati. Da sempre. La guerra non è uno tsunami o un terremoto naturale, è sempre scatenata da un uomo. Che sia un re, un console, un imperatore, un papa, un presidente o un dittatore. Può durare 6 giorni o 30 anni, ma è sempre per colpa di chi detiene il potere".

Un’analisi sulle cause che portano ai conflitti, sui comportamenti e sulle azioni: "Pacifismo non significa pace, solidarietà non significa pace. Marciare per la pace non significa pace. Tutto questo avviene quando ormai è troppo tardi. È importante, ma la pace si costruisce nel tempo, soprattutto partendo dalla scuola, ma non con un’ora all’anno di lezione o esponendo una bandiera sul terrazzo, attraverso un dispositivo maieutico che comprenda l’insegnamento al dialogo, che non contempli linguaggi aggressivi, il tema della non violenza, che sensibilizzi i giovani sul reale concetto di democrazia". Sarà questo il concetto che Gallo esprimerà oggi, mentre prosegue i convegni nelle scuole per educare i giovani alla tolleranza.

Cristina Guala