
Il Comune di Sarzana commemora l’Olocausto con una selezione delle sculture del grande artista
“Sauro Cavallini, l’opera di un internato” è la mostra che il Comune di Sarzana inaugurerà in occasione del Giorno della Memoria, celebrato ogni anno il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto. L’artista fu testimone diretto dell’orrore vissuto nel campo di Gradaro a Mantova dove, nel settembre del 1943, a soli 16 anni venne recluso dalla polizia fascista. La sua opera più nota è probabilmente il Monumento alla Vita, scultura in bronzo di tre metri posta a Strasburgo davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa. “Prigioniero” e “Maternità” sono le due opere che saranno esposte in sala consiliare, in ferro, realizzate nel 1962. Nell’atrio di Palazzo Roderio ci saranno 14 pannelli dedicati ad altre opere dell’artista che, attraverso fotografie e documenti storici, illustrano i crimini nazifascisti commessi contro chi cercava di resistere e contro la popolazione civile. La mostra è curata dal presidente del centro studi Cavallini, Teo Cavallini, e organizzata a Sarzana dall’associazione culturale Sixteen Art and More, col sostegno del Comune. L’inaugurazione lunedì alle 12, dopo la deposizione di un mazzo di fiori da parte del sindaco Cristina Ponzanelli alla targa di via 27 Gennaio. Nello stesso giorno alle 16 l’omaggio al Monumento ai Deportati al cimitero e alle 17 in sala consiliare la conferenza organizzata da InSarzana dal titolo provocatorio “Ha ancora senso il giorno della memoria?” con l’onorevole Valdo Spini e il professor Egidio Banti. Per la ricorrenza la facciata di Palazzo Roderio sarà illuminata con il colore blu.
Martedì dalle 10 al Teatro degli Impavidi incontro dedicato agli studenti con la sindaca e Doriana Ferrato presidente dell’Associazione nazionale ex deportati della Spezia. A seguire lo spettacolo teatrale “Lettere su Legno” a cura di Officine Tok con Elisabetta Dini e Marco Fiorentini.