REDAZIONE SARZANA

La cronaca nera come spunto per i laboratori

L'associazione Teatro Ocra aps presenta un progetto laboratoriale che esplora la storia di Vizzardelli, un adolescente responsabile di omicidi a Sarzana negli anni '30, per riflettere sulla drammaticità del disagio adolescenziale e sulla detenzione come opportunità di crescita.

La cronaca nera come spunto per i laboratori

Una nuova produzione teatrale che esplora eventi drammatici che si sono verificati a Sarzana negli anni ’30 del Novecento, noti come la storia di Vizzardelli, ancora vividi nella memoria della comunità. E’ la proposta dell’associazione Teatro Ocra aps che avvia il progetto ’L’adolescente’, percorso laboratoriale aperto a tutti che condurrà alla formazione di un cast che darà vita a eventi performativi che coniugheranno documentazione, rievocazione e analisi contemporanea. Il primo incontro questa sera alle 20 nella Sala Ocra all’ex mercato di Sarzana (informazioni e iscrizioni [email protected] o 328 1047139).

Il progetto segue la tradizione di ricerca intrapresa da Toni Garbini, regista e drammaturgo fondatore di Teatro Ocra, associazione impegnata nella valorizzazione del territorio attraverso l’arte teatrale. L’ispirazione per questa esplorazione scenica proviene dal libro di Vanessa Isoppo ’G.W. Vizzardelli, indagine psico - criminologica di un serial killer adolescente’, che analizza scientificamente il delicato caso dell’adolescente responsabile di una serie di omicidi nella nostra città, culminato con la sua lunga detenzione e il suicidio dopo il rilascio. "Il progetto teatrale mira a gettare luce su un evento che sconvolse l’intera comunità e l’intero Paese – spiega Teatro Ocra – e offre uno sguardo approfondito sulla drammaticità del disagio adolescenziale, un problema estremamente rilevante anche nel contesto sociale odierno. Inoltre, solleva importanti questioni sulla detenzione, non solo come sanzione, ma come opportunità per la crescita intellettuale e spirituale del detenuto". Il giovane Vizzardelli utilizzò il tempo trascorso in prigione per approfondire la sua cultura, studiando e traducendo testi significativi della letteratura europea, tra cui le opere di Shakespeare.

Toni Garbini nella foto di Marco De Rosa