ANNA PUCCI
Cronaca

La casa di riposo 'Sabbadini' cambierà gestore. Offerta migliore dal Consorzio Blu

Ha offerto un rialzo record del canone di concessione da pagare al Comune arrivando a 148mila euro l’anno. Nel piano anche un potenziamento delle ore del personale: Oss, infermieri, fisioterapisti ed educatori

Anziane ospiti di una Residenza sanitaria assistenziale in una foto di archivio

Sarzana, 1 aprile 2021 - La casa di riposo Sabbadini si appresta, con ogni probabilità, a cambiare gestore dopo oltre vent’anni di affidamento alla Coopselios. Lo farà nel momento in cui saranno ufficializzati gli esiti della gara bandita lo scorso novembre dalla Provincia per conto del Comune di Sarzana. La gara aveva a oggetto la concessione della gestione completa dei servizi, dato che la proroga dell’affidamento alla Coopselios era scaduta nel 2019. Due le offerte arrivate: una della stessa Coopselios, cooperativa sociale di servizi alla persona di Reggio Emilia che, appunto, gestisce la Sabbadini da decenni. La seconda del Consorzio Blu, cooperativa sociale con sede legale a Faenza (le cooperative consorziate sono Àncora, In Cammino e Aretè).  

Secondo le prime informazioni, il Consorzio Blu ha fatto un’offerta migliore sia in termini economici che tecnici. L’importo a base di gara era costituito dal canone di concessione che il gestore dovrà pagare al Comune, proprietario dell’immobile: si partiva da 24 mila euro annui, oneri fiscali esclusi, importo soggetto a rialzo in sede di gara. Il Consorzio Blu ha offerto un rialzo del 516,67 per cento pari a un canone annuo di 148 mila euro. Dal punto di vista tecnico, pesa a favore del Consorzio Blu il fatto che l’offerta preveda un importante potenziamento del monte ore del personale (Oss, infermieri, fisioterapisti ed educatori) rispetto agli standard base di funzionamento; le ore offerte non comporteranno oneri aggiuntivi per la stazione appaltante. Il Consorzio Blu stima che i costi del personale per l’esecuzione del servizio ammonteranno a un milione e 549 mila euro circa. E ovviamente si impegna ad accettare la clausola sociale inserita nel bando per il mantenimento dei livelli occupazionali: il nuovo concessionario avrà l’obbligo di "utilizzare, in via prioritaria, il personale a tempo indeterminato e determinato già in servizio nella struttura che si renderà disponibile alla continuazione del rapporto di lavoro, a condizione che il numero e la qualifica degli addetti siano armonizzabili con l’organizzazione di impresa e con le esigenze tecnico organizzative previste per l’esecuzione del servizio".  

Qualche dettaglio sul personale che sarà impiegato. L’offerta prevede, in termini di Operatori socio assistenziali, per la Rsa 18 unità di organico base più 4 di organico integrativo; per la Residenza protetta 9 di organico base più 2 organico integrativo; per il centro diurno 4 organico base più 1 organico integrativo. Gli infermieri in totale saranno 8 organico base più 2 organico integrativo. Gli educatori saranno 1 organico base più 1 organico integrativo per Rsa e Residenza protetta e 1 organico base più 1 organico integrativo per il centro diurno. Rsa e Rp avranno inoltre fisioterapisti: 4 organico base più 1 organico integrativo. A centro diurno il servizio sarà erogato dal lunedì al venerdì per 9 ore giornaliere dalle 8.45 alle 17.45 e il sabato dalle 8.45 alle 12.45 (con una miglioria di 453 ore annue).  

L’appalto riguarda l’affidamento in concessione della gestione completa dei servizi, in particolare nelle aree socio assistenziale, infermieristica, di riabilitazione, di animazione, di pulizia e lavanderia, di cucina e refezione, di ordinaria manutenzione. L’affidamento durerà due anni dalla stipula del contratto con possibilità di opzione per ulteriori due anni. Il valore totale stimato della concessione, costituito dagli introiti derivanti dalla riscossione diretta da parte del concessionario delle rette di degenza degli ospiti e delle quote sanitarie corrisposte dalla Asl, è stimato in 4 milioni e 423.316 per due anni, rinnovabile appunto una sola volta.