Il ruolo del volontariato nella crisi Ucraina

Interessante incontro con Giampaolo Silvestri, originario di Santo Stefano e oggi segretario generale della Fondazione Avsi

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Una crisi che si aggiunge a tante altre in corso ormai da anni ma che improvvisamente sono state dimenticate e scavalcate. Quelle che vengono definite crisi ’protratte’, ovvero che hanno un inizio ma non una fine, hanno perso l’interesse e il sostegno da parte di associazioni umanitarie che hanno necessariamente virato lo sguardo. La situazione in Ucraina è stato il tema trattato l’altra sera alla sala della Repubblica di Sarzana da Giampaolo Silvestri, segretario generale della Fondazione Avsi, l’associazione dei volontari per il servizio internazionale, nell’incontro organizzato dal Pd. Silvestri, originario di Santo Stefano Magra, si occupa di cooperazione internazionale dal 1996 quando per la prima volta trattò la situazione in Uganda.

Rientrato dall’Ucraina ha partecipato all’incontro dialogando con il segretario Rosolino Vico Ricci di fronte a una attenta platea. Quello che ha colpito della guerra Ucraina è stato il numero dei rifugiati che in pochi mesi ha raggiunto picchi mai toccati, in un arco temporale così breve, da altre emergenze. "In Italia sono arrivati oltre 100 mila profughi in poco più di un mese. Se si pensa che l’approdo dei migranti nel Mediterraneo nel 2016 ne portò 180 mila ma nell’arco di un anno questo esprime al meglio il senso di questa crisi che anche noi italiani sentiamo particolarmente. E la distanza sicuramente influisce nella partecipazione: Leopoli è più vicina a Trieste di quanto la sia Palermo. L’esperienza insegna che dopo un grande esodo non ci sarà il rientro in patria perchè le famiglie troveranno radicamento nei territori, i figli cresceranno e frequentranno le scuole e in nuovi Paesi diventeranno la futura casa. Questa guerra sta mettendo in discussione l’oggettività del dato, ovvero è difficile capire cosa stia accadendo perchè c’è una rete di informazione che fornisce verità opposte soprattutto in Russia". Giampaolo Silvestri ha spiegato il ruolo della cooperazione internazionale che non è soltanto quello di reperire risorse economiche da destinare all’emergenza ma soprattutto quello di gettare le basi per lo sviluppo locale quindi creare le basi per una rinascita direttamente sul posto.

m.m.