Nuova rotatoria di San Genesio,, Paolo Magliani, consigliere comunale del Prc, non ha dubbi: "Se questo è il progetto si abbia il coraggio di votare no". Magliani descrive come paradossale la situazione venutasi a creare nell’ultima seduta quando i consiglieri sono stati chiamati dalla sindaca Monica Paganini a votare una ’delibera aperta’ con cui accettare o meno i sei milioni di euro che Anas intenderebbe investire, a condizione l’ente scelga il luogo, diriga e realizzi l’intero lavoro. Un’opera mastodontica che vedrebbe una grande rotonda al centro del tratto di Aurelia tra la zona artigianale di Ressora e l’attuale mini tunnel sotto-ferroviario di San Genesio, il cui attuale sbocco a T è considerato a grave rischio incidenti. L’opera prevederebbe lo sbancamento di parte di monte, l’infossamento dell’Aurelia nelle due direzioni per svariati metri, per poi permettere lo scavo di un nuovo grosso tunnel sotto la linea feroviaria capace di far scorrere tir di grandi dimensioni. Tutto tra i due canali ai lati della strada. "E’ prevista inoltre la realizzazione di un braccetto stradale – spiega Magliani – che andrebbe ad impattare col territorio al di là delle ferrovie, con inevitabili espropri di terreni. Senza tralasciare l’impatto del traffico pesante che andrebbe a gravare per anni su via XXV Aprile una volta iniziati i cantieri. Insomma, un’opera senza senso. Il traffico pesante tra Carrara e Spezia deve essere dirottato sulla linea autostradale, come da anni chiediamo e come chiede a gran voce l’abitato del Ponte. Arcola è stata chiamata dal sindaco a una sorta di referendum, con la ’pistola puntata’, come dico io, o, per dirla come l’assessore Stefano Tabone, con la prospettiva di ’bere o affogare’. Oltretutto i documenti dettagliati della proposta di Anas sono giunti ai consiglieri solo alle 13.30 dello stesso giorno".
E’ vero che il consiglio conosceva già una bozza ma solo poche ore prima i consiglieri hanno saputo che Anas chiedeva il via libera entro il 27 marzo. "Ecco il paradosso dei paradossi. A quel punto – precisa Magliani – ho proposto agli altri capigruppo il rinvio della discussione al prossimo consiglio tra due settimane, per permettere lo studio della pratica e un incontro tra amministrazione e neo eletti comitati di zona, visto il diretto coinvolgimento della cittadinanza. La proposta è stata bocciata. Una fretta inspiegabile, frutto di un’ambiguità di fondo ancora meno chiara". Preso atto di tale decisione, Magliani ha denunciato il comportamento di Anas, chiamando i consiglieri tutti a votare contro quest’opera a quelle condizioni, senza margini di manovra per modificare il piano, e dirottare questi fondi in progetti più utili per risolvere il problema. "Noi un paio di idee le abbiamo", dice Magliani. Dopo tre ore di dibattito, la proposta del sindaco è stata rinviare il voto al prossimo consiglio per permettere il confronto con i comitati di zona e vedere se ci sono margini di trattativa per le modifiche. "O i famosi margini di manovra sono apparsi miracolosamente in quelle tre ore – chiude Magliani – oppure io e Rifondazione abbiamo avuto ancora una volta ragione".