"Questa scuola mi ha dato le basi per la mia carriera accademica. Spero di essere riuscito a far capire agli studenti a cui piace matematica che davanti a loro avranno tante possibilità". Parola di Luigi Vezzoni, professore ordinario di matematica dell’Università di Torino che, da ex studente, è tornato nei giorni scorsi all’istituto Parenrucelli Arzelà di Sarzana per un incontro con le nuove leve. La firma di Vezzoni – per capire lo spessore della persona – è su alcune estensioni del Teorema di Alexandrov: prima nel 2018 (teorema Ciraolo-Vezzoni), poi nel 2021 (teorema Ciraolo-Rocoroni-Vezzoni) con il quale si trattano le geometrie non euclidee (per esempio per superfici nello spazio iperbolico).
Professor Vezzoni, quale è stato il suo percorso di studio?
"Mi sono diplomato al liceo scientifico Parentucelli circa 25 anni fa ed è proprio in questo liceo che ho maturato gli interessi intellettuali, per me centrali, che hanno hanno determinato la scelta del percorso di studio all’Università a Firenze, dove mi sono poi laureato in geometria differenziale. Dopodiché ho svolto un triennio di dottorato all’Università di Pisa a cui sono seguiti due anni di borsa post dottorato a Torino dove ho sviluppato la mia carriera accademica prima come ricercatore quindi professore associato e adesso professore ordinario".
Come ha raccontato la sua sua esperienza a beneficio degli studenti di oggi del Parentucelli Arzelà?
"La richiesta della mia ex scuola era di un intervento che avesse anche un carattere autobiografico e quindi che parlassi della mia attività come ricercatore e professore. Per farlo ho scelto di parlare di geometria delle superfici, un tema raccontabile ai ragazzi in attesa di una scelta di vita universitaria, un tema per il quale mi sono speso durante la mia carriera".
Lei è tra gli organizzatori di un convegno di tre giorni che si svolgerà nel prossimo mese di aprile, a Lerici.
"Sì, tre giorni al castello di Lerici in un ambiente veramente affascinante. E’ un onore portare nei luoghi della propria comunità, dove si è nati e cresciuti, un convegno con relatori provenienti da diversi paesi ed in occasione del quale si svolgerà anche un incontro di carattere divulgativo nella sala consiliare del palazzo municipale".
Provava il desiderio di rimettere piede nel ex liceo in cui ha studiato?
"Sì, sono tornato con grande piacere nel liceo dove mi sono formato. Mi fa piacere parlare in un luogo dove avevo dei legami solidi, tornare nella scuola della quale porto un bel ricordo. Questo per me vuole dire mantenere un legame culturale e non solo di presenza nei luoghi dove vivono i miei genitori e parte della mia famiglia".
I ragazzi le hanno chiesto come mai ha scelto questo percorso lavorativo?
"Tutto è dovuto all’esperienza che ho fatto qua al liceo Parentucelli di Sarzana, per me proprio un punto di riferimento. Sono rimasto molto legato all’esperienza ed ad alcuni miei professori che sono riusciti ad avvicinarmi a quelli che poi sarebbero stati i soggetti centrali nella mia attività lavorativa intellettuale".
Quali dei suoi ex docenti del Parentucelli ricorda con più immediatezza?
"Ricordo Moruzzo, il professore di disegno tecnico. Voleva molto bene ai ragazzi. Nella sua materia c’era tutto un lato matematico e geometrico che mi divertiva parecchio. Ad esempio nelle proiezioni ortogonali assonometriche e nelle prospettive. Importanti anche le lezioni di fisica del professor D’Auria. Riusciva veramente a incuriosire e stimolare l’apprendimento, per me veramente una base solida per la scelta universitaria".
Ha qualcosa da dire di specifico in sintesi ai ragazzi di oggi?
"Spero di essere riuscito a far capire agli studenti a cui piace matematica che davanti a loro avranno tante possibilità di fare un bel percorso".
L’istituto superiore sarzanese ha avviato da tempo un’attività di orientamento portando in cattedra docenti universitari spezzini di elevato valore accademico con l’obiettivo di formare e indirizzare al meglio tutti gli studenti, in particolare quelli di indirizzo liceale, classico e scientifico.
Prima del professor Luigi Vezzoni, erano intervenuti Roberta Ferrari, direttrice del Dipartimento di filologia, letteratura e linguistica, e Andrea Taddei, professore di lingua e letteratura greca. entrambi dell’Università di Pisa.