Il giudice le aveva imposto di dar corso alla vendita. Maxi-uliveto, la Marinella spa impugna la sentenza

Risultato: servirà almeno un anno per sapere se il progetto dei fratelli Meranon potrà diventare realtà

Per sapere se e quando diventerà realtà il progetto del maxi uliveto che i fratelli Merano – noti produttori di olio dell’imperiese – avrebbero voluto e ancora vorrebbero realizzare negli spazi della Tenuta di Marinella, bisognerà attendere presumibilmente un altro anno. La sentenza emessa dal giudice del Tribunale di Imperia il 15 aprile ha condannato la Marinella spa all’esecuzione l’atto in forma specifica, quindi a provvedere all’esecuzione dell’atto di vendita oltre che al pagamento delle spese legali, ma il 16 maggio, ovvero l’ultimo giorno utile per presentare il ricorso, la Marinella spa ha deciso di appellarsi al Tribunale civile di Genova. Questa la decisione presa in extremis da Manolo Cacciatori e Franco Diringhelli – liquidatori della società a cui è strettamente legato il futuro e la possibilità di sviluppo della frazione marina di Sarzana – che hanno deciso di affidarsi allo studio legale milanese Perdersoli Gattai.

Il progetto era stato presentato nel 2021 dai fratelli Merano che grazie a un investimento di circa 15 milioni di euro – oltre 6 milioni per l’acquisto dei terreni da Marinella spa più altri 8 da investire per impiantare gli alberi da olio – avrebbe dovuto portare alla creazione di un uliveto di 100 ettari, con una densità a ettaro di 600/700 piante di varietà liguri (non solo la taggiasca) all’interno della Tenuta. Il 19 aprile del 2021 i fratelli Merano avevano stipulato con la Marinella spa – allora rappresentata da altri liquidatori – un contratto preliminare di vendita versando una caparra di 500 mila euro.

La compravendita avrebbe dovuto perfezionarsi il 13 luglio 2022, data poi differita al 3 agosto, sino ad arrivare al 26 ottobre: giorno in cui però i sindaci della Marinella spa avevano diffidato gli ex liquidatori della società (allora Leonardo Pagni e Giovanni Cocconi) e i fratelli Merano a concludere la compravendita. Il 28 ottobre dello stesso anno i liquidatori della società avevano comunicato una nuova data per la stipula fissata per il 17 novembre presso lo studio del notaio Amadeo.

Ma all’appuntamento si erano presentati solo i fratelli Merano che chiedevano quindi di ottenere il perfezionamento dell’acquisto degli immobili mediante una sentenza che producesse gli effetti del contratto definitivo non concluso. Sentenza che di fatto in primo grado era arrivata, ma poi impugnata dalla Marinella.

Elena Sacchelli