REDAZIONE SARZANA

Eternit e rifiuti pericolosi Sequesto di 20 tonnellate

Eternit e rifiuti pericolosi Sequesto di 20 tonnellate

Venti tonnellate di rifiuti pericolosi, scarti di materiali edili e soprattutto eternit, sono l’amara scoperta della Guardia di Finanza di Spezia che ha posto sotto sequestro due distinte aree ubicate lungo una strada limitrofa al fiume Magra nel Parco naturale di Montemarcello, nel Comune di Vezzano e estesa su alcune decine di metri quadrati. Diversi i quintali qualificati come pericolosi in quanto provenienti da tettoie in fibrocemento accatastati in area verde. Fondamentale l’attività dei militari della Spezia, coadiuvati dai colleghi della compagnia di Sarzana.

Si tratta di una delle varie discariche sotto la lente. Il Comune di Vezzano infatti ne ha segnalate ben dieci di tale entità, conducendo finora una lotta purtroppo impari perché contro ignoti: nel materiale edile non si rintracciano quasi mai dati sensibili riconducibili al malfattore, resta un atto impunito oltre che in ‘conto’ al Comune che ne deve pagare lo smaltimento. "Ci stiamo attrezzando – ha spiegato il sindaco di Vezzano Massimo Bertoni – siamo arrivati al punto di dover impedire l’accesso al fiume perché le discariche sono davvero troppe. Con trentamila euro di risorse che abbiamo a disposizione impianteremo cinque telecamere lungo il fiume e i ‘birilli’ per ostacolare l’accesso ai mezzi. Ci vuole una coscienza ambientale, ma se non c’è, dobbiamo correre ai ripari". Un’azione scaturita da una misura che ha superato il limite, le discariche nelle zone più critiche si concentrano tutte a Piano di Vezzano, nella zona che va dal Lago Curadi verso il fiume, area che sarà monitorata anche con un sistema di videosorveglianza innovativo, il cui fulcro, detto in gergo tecnico la ‘stella’, sarà il pilone issato a Vezzano alto, punto più ricettivo del territorio comunale, da dove giungeranno le immagini catturate sul resto del comprensorio. L’ultima discarica quindi, solo la punta di un iceberg che il Comune di Vezzano vuole smantellare.

Cristina Guala