La scomparsa del professor Doni, luminare di Fisica alla "Normale"

Aveva 79 anni e viveva a Sarzana. E’ stato fondatore del centro di formazione ’Niccolò V’. Lascia una vasta biblioteca

La Normale di Pisa e, nel riquadro, il professor Emilio Doni

La Normale di Pisa e, nel riquadro, il professor Emilio Doni

Sarzana (La Spezia), 3 settembre 2022 - Si è spento l’altra notte alla Spezia, all’ospedale Sant’Andrea, dopo un delicato periodo di malattia, il professor Emilio Doni, già docente di Fisica all’Università di Pisa e al laboratorio di nanoscienze della Scuola Normale Superiore. Era nato a Sarzana il 26 febbraio 1943, dove viveva. I funerali lunedì alle 10.30 nella cattedrale basilica di Santa Maria Assunta di Sarzana.

Dopo il liceo, Doni si era iscritto a Pisa alla facoltà di Fisica, formandosi nel gruppo di fisici dello stato solido costituito dal suo “maestro” Franco Bassani. Dopo un periodo trascorso in Africa, come insegnante nell’Università italiana di Asmara, in Eritrea, a Pisa era tornato, restandovi quale insegnante di Struttura della materia e di Fisica dei materiali per la fotonica. Ha inoltre tenuto il corso di Fisica per gli studenti di informatica. Sul piano scientifico, si è occupato in particolare di teoria dei livelli elettronici in composti cristallini e di teorie spettroscopiche, realizzando anche programmi per il calcolo automatico. Ricercatore del Cnr, era stato poi assegnato all’innovativo laboratorio Nest (sulle nanoscienze e nanotecnololgie) della Scuola normale superiore. A Sarzana era stato negli anni ’80 componente della commissione di gestione della biblioteca “Martinetti”, poi fondatore ed attivo consigliere del centro di formazione e cultura “Niccolò V”, per il quale - per oltre vent’anni - ha curato e guidato nella sede della Pro Sarzana i “doposcuola” del sabato, attività gratuite di insegnamento per ragazzi e ragazze che non potevano permettersi ripetizioni a pagamento. Ha inoltre seguito, sempre nei locali della Pro Sarzana, l’organizzazione dei corsi di laurea a distanza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

"E’ stato per molti anni tra i più diretti collaboratori di monsignor Piero Barbieri - ricorda Egidio Banti – curatore delle iniziative per il centenario di Niccolò V, per il trasferimento a Sarzana della sede diocesana e per la recente edizione digitale del Codice Pelavicino. Lascia una vastissima biblioteca, al piano nobile del Palazzo Tusini di via Mazzini, da lui ereditato per parte di madre".