MASSIMO MERLUZZI
Cronaca

Lapidi accatastate e bare in garage: vergogna al cimitero di Falcinello tra abbandono, incuria e degrado

Allagamenti nella zona coperta a causa della mancanza di canale che sono state rubate e mai sostituite. Anziani visitatori in difficoltà a causa delle insidie del pavimento di marmo costantemente scivoloso

Bare accatastate in un garage nel cimitero di Falcinello

Bare accatastate in un garage nel cimitero di Falcinello

Sarzana, 8 gennaio 2024 – Il rispetto dei propri cari meriterebbe una cornice differente e se non proprio un parco fiorito almeno un luogo dove l’abbinamento con l’eterno riposo potesse tradursi in un quadro di serenità e di raccoglimento. Non è così al cimitero di Sarzana che tra furti di canale di rame, fiori sottratti, erba alta e cumuli di terra a tutto fa pensare tranne che a un luogo di quiete.

Dalle lapidi con fotografie e nomi di persone, e non semplici pezzi di marmo vecchio, appoggiate ai muri scrostati e ammuffiti alle bare che spuntano da un "garage" tenuto aperto da una tavola di legno. E poi i vecchi monili, quadretti, vasi, cornici e fotografie di uomini e donne lasciate su un muretto quasi fossero sopra a una bancarella di cianfrusaglie in svendita a prezzi scontati.

Questo è il cimitero cittadino di via Falcinello, un mix tra fiori e lapidi luccicanti e ben curate e un quadro raccapricciante girando l’angolo. Da qualche giorno inoltre è quasi impossibile far visita ai propri cari nella zona coperta del camposanto perché in quei corridoi sono state rubate la caditoie in rame. Rubate e non sostituite. Ne consegue che nelle giornate di pioggia l’acqua non venga indirizzata alle grate di scolo, ma sul pavimento di marmo allagandolo e rendendolo scivoloso e pericolo so. E i visitatori spesso sono anziani e comunque nessuno si presenta in attrezzature adatte al trekking ma con quelle per un saluto ai propri cari. Una "pista" che sembra di ghiaccio da quanto è insidiosa, che stona con i cartelli nei quali si prega di non lasciare a terra fiori e acqua per non creare disagio all’utenza. In questi giorni di maltempo portare un fiore ai i defunti è diventata un’impresa alla quale tanti, soprattutto gli anziani, hanno a malincuore rinunciato per evitare pericolosi capitomboli.

E poi quella distesa di oggetti a cielo aperto, rimossi dai vecchi loculi, e lasciati in bella vista forse in attesa che qualcuno li recuperi scegliendoli come in un bazar a poca distanza da cumuli di terra fresca tra le recenti sepolture ma anche dalle bare accatastate che spuntano da un magazzino come in un film dell’orrore.